EMILIANO OLIVA ALLA LUPA ROMA NEL SEGNO DEL GOL: “VIVO PER QUELLO, DEVO FARNE TANTI!”

EMILIANO OLIVA ALLA LUPA ROMA NEL SEGNO DEL GOL: “VIVO PER QUELLO, DEVO FARNE TANTI!”

Emiliano Oliva, bomber romano (ma interista di fede calcistica) classe 1996 da qualche giorno ufficialmente passato alla Lupa Roma del Presidente Cerrai, appare carico e motivatissimo dopo l’annata che lo ha visto realizzare 30 gol negli allievi Elite dell’Ostiamare allenata da Antonio Bellini. Un calciatore in progresso costante che dovunque è andato ha segnato con regolarità disarmante.

A cura di Giovanni Crocè

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Emiliano Oliva, bomber da 30 gol nella stagione appena conclusa negli allievi dell’Ostiamare 1996 di mister Patanella (foto) ha giocato tutto l’anno con una insolita maglia numero 8

 

Emiliano, innanzitutto svelaci il perché quest’anno in gara avevi sempre la divisa numero 8, un centravanti di razza di solito porta sulle spalle il 9, e grazie ai tuoi 30 gol abbiamo avuto modo di segnarcela spesso sul taccuino…

E’ vero, non sei il primo che si sorprende e che me lo chiede ed è normale che risulti lampante questa anomalia per un appassionato del settore. Presto spiegato: il mio vecchio mister, Maurizio Patanella che mi ha allenato in questa splendida annata negli Allievi Elite 1996 dell’Ostiamare, ha “preteso” che io giocassi con la numero 8 perchè mi ha sempre detto che io in campo gli ricordavo lui quando era calciatore, attaccante come me. Allora io ho accettato di buon grado, anzitutto perchè i numeri parlano chiaro, è una scaramanzia “numerica” che ha portato benissimo a me e alla squadra, anche se siamo stati eliminati nelle finali regionali del Savio dopo un ragguardevole terzo posto in campionato. E poi perchè tra me ed il Mister, anche se me ne sono andato, si è formato davvero un rapporto emotivo e professionale splendido, mi tempestava di consigli su come muovermi in campo perchè voleva sempre il massimo.

Sei andato molto controtendenza scegliendo di lasciare una squadra dove pure ti trovavi benissimo come l’Ostiamare per scegliere il nuovo progetto della Lupa Roma, cosa ti ha convinto?

Per prima cosa smentisco categoricamente il fatto che per accettare di andare alla Lupa Roma io abbia preso o prenderò dei soldi perchè tutti possono verificare il contrario in ogni momento. In realtà all’atto pratico Lupa Roma ed Ostiamare mi offrono e mi hanno proposto le stesse cose: partirò con la prima squadra della Lupa Roma in ritiro dal 23 luglio così come avrei fatto con l’Ostiamare, entrambe compagini di serie D, per vedere se poi alla fine del ritiro sarei rimasto con i “grandi” oppure sarei stato aggregato alla Juniores Nazionale in entrambi i casi. Totale parità di proposte e ringrazio entrambe le società, perchè la vetrina che ho avuto con l’Ostiamare è stata la molla per rendermi appetibile per la Lupa Roma.

Eppure cosa ha marcato la differenza portandoti a giocare per la Lupa Roma lasciando il biancoviola?

L’entusiasmo messo nel dialogo dal presidente della Lupa Roma Alberto Cerrai, la sua passione totale nell’illustrarmi il progetto della sua nuova società e il ruolo che avrei avuto al suo interno. E alla mia età, a 17 anni, si vive anche e soprattutto di sensazioni, di istinto e sono stato io, senza pressioni a scegliere questa nuova realtà sperando che mi permetta di spiccare il volo verso qualche altra realtà importante facendomi dapprima apprezzare con i colori della Lupa. Garanzie poche, il giusto, perchè il presidente mi ha fatto sentire subito importante ma non mi ha promesso nè garantito nulla, sono solo un ragazzo che viene da un’ottima annata. Mi sono preso anche dei rischi che spero paghino in seguito, grazie al sudore ed ai gol.

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Emiliano Oliva, nuovo bomber per la Juniores Nazionale e la serie D della Lupa Roma, classe 1996, qua in azione in maglia San Paolo Ostiense, la squadra dove ha iniziato a giocare a calcio

Il gol, tua ossessione come quella di tanti centravanti, ti senti più prima o seconda punta?

Io gioco e mi muovo da numero 9, il mio idolo è Filippo Inzaghi ed il meglio lo offro in area di rigore, magari pago qualcosa a livello di struttura fisica perchè non sono gigante, ma faccio della sveltezza e della coordinazione nei sedici metri la mia forza. E’ normale che io per primo ci scherzo sopra da sempre e ai compagni in ogni squadra, fin dai tempi del San Paolo Ostiense, dico “ragazzi, se non segno sono inutile, datemi più palloni possibili!”. Perchè è pura realtà, sono soprattutto un finalizzatore, preferisco fare gol piuttosto che assist, ma grazie a mister Patanella ho imparato anche ad appoggiare bene l’azione, a cercarmi i palloni buoni arretrando il raggio d’azione, per essere un punta completa. Se poi devo dirti quale è il centravanti attuale che mi fa divertire di più, per me nessuno è talentuoso come Balotelli.

La tua carriera come si è sviluppata?

Ho iniziato da piccolissimo nella scuola calcio di Colombo e San Paolo Ostiense dato che abito in zona, per il resto ho iniziato nei giovanissimi fascia B della Nuova Tor Tre Teste, quelli del 1996 che poi in tanti hanno stupito diventando campioni regionali quest’anno con gli allievi. Purtroppo per problemi lavorativi allora mio padre, dopo i giovanissimi fascia B non potè più accompagnarmi da San Paolo a Tor Tre Teste e quindi sono tornato al San Paolo. Ma anche in rossoblù ho avuto la fortuna di fare belle annate, tanto che non solo quest’anno sono stato capocannoniere, ma nelle classifiche marcatori ci finivo spesso e volentieri. Chi è avido di gol è avido anche di numeri (proprio come Pippo Inzaghi, n.d.r.) e le mie classifiche marcatori le ricordo tutte benissimo.

Eppure tanti gol ed elogi ma possibile mai nessun provino con una professionista?

Come no, ne ho fatti con Genoa, Verona ed altre squadre, mai con la mia Inter, di cui sono grande tifoso, e sapevo che anche questa stagione forse c’era un interesse del Siena con cui l’Ostiamare è in partnership tecnica, però mai nulla di concreto. Credo perchè quando si arriva al dunque, e questo è un male del calcio nazionale, il prezzo del cartellino di un ragazzo che ha fatto bene ma non è Ronaldo, sale troppo e le due società non si mettono d’accordo tanto facilmente. Nel mio caso è stata soprattutto la questione economica che mi ha impedito di giocare in una professionista, ma non è mai stato da me abbattermi. Se merito, arriverò dove posso, senza rimpianti.

Per te anche la gioia di giocare con i tuoi compagni dell’Ostiamare Allievi contro il Siena, quello vero, degli Emeghara, Sestu, Rosina, Bolzoni, Reginaldo….

Vero, verissimo e bellissimo, una perla in una stagione favolosa e un motivo in più per ricordare tutta la società lidense ed i compagni, il mister, i dirigenti con affetto. Ricordo che non segnai, perdemmo ovviamente in modo sonoro senza fare reti, e io venni marcato strettissimo da un “mastino” come Massimo Paci, però fui già felice quando qualche volta mi è riuscito qualche dribbling, e vi assicuro che come giusto che sia quelli del Siena andavano a velocità supersonica rispetto a noi ragazzi del 1996. Ma mai come quella volta eravamo tutti pazzi di gioia e stremati dalla fatica dopo una semplice amichevole, per giunta persa sonoramente, credo 12-0.

Come ti trovi nel gestire scuola e calcio?

Quest’anno molto bene, faccio lo scientifico ed ho chiuso senza debiti dando l’anima anche sui libri, perciò non posso che essere entusiasta di partire da un ottima base sia sul campo da calcio che nello studio. Non mollo nulla.

Il presidente Cerrai in concreto cosa vi ha chiesto, tu probabilmente sarai una colonna soprattutto della prossima Juniores Nazionale vicecampione d’Italia (ex Lupa Frascati)?

Hai detto bene tu, la Lupa è arrivata seconda qualche mese fa e si è fatta una grande fama, la struttura tecnica ed organizzativa è nuova ma di grande spessore, il presidente e gran parte della squadra è rimasta invariata, perciò il presidente è stato sintetico, nel parlare a noi ragazzi della Juniores: “Quelli che erano qua prima di voi sono arrivati secondi, perciò il resto capitelo da soli…”. Più in alto c’è dunque solo la conquista dello scudetto nazionale dilettanti, lo sappiamo benissimo, perciò, cosa dobbiamo fare per dire di aver veramente migliorato il risultato di chi ci ha preceduto.

Tu che ricordi così bene tutti i tuoi gol, quale consideri il più importante di quest’anno?

Prima di tutto l’1-0 nella finale Allievi del Torneo delle regioni, nella gara conclusiva contro i pari età della Sardegna che poi è finita 3-0 per il Lazio. D’altronde si dice sempre che il gol d’apertura è quello più importante, quindi mi porta grande soddisfazione ricordarlo. Ma stilisticamente sono affezionato a quello messo a segno contro il Savio per l’1-1 provvisorio nei quarti di finale in gara unica di quest’anno anche se poi siamo stati eliminati, dato che il Savio ha vinto 2-1: lancio dalle retrovie ben addomesticato, due difensori superati in dribbling e palla in rete senza pensarci due volte…anche troppa grazia a livello tecnico!

Grazie Emiliano, ed in bocca al lupo per la tua nuova avventura calcistica…

Grazie a te e a tutti i lettori di sportinoro.com, spero di non deludere la fiducia concessami, prometto che l’impegno non mancherà mai!