Emergenza Covid-19, Ge.Si.S. Lazio: gli interventi essenziali a tutela dei concessionari

Emergenza Covid-19, Ge.Si.S. Lazio: gli interventi essenziali a tutela dei concessionari

L’emergenza Covid19 ha investito tutti gli ambiti della nostra vita, compreso il mondo dello sport.

La Ge.Si.S. Lazio, da sempre vicino ai concessionari ed ai gestori degli impianti sportivi, ha stilato una serie di “Interventi Essenziali” che tutelerebbero lo stato di quest’ultimi: un forte sostegno sul territorio per permettere a tutti di tirare un po’ il fiato dopo la chiusura obbligatoria dei centri sportivi: “ E’ un aspetto problematico di natura gestionale per le Società che in questo periodo gettano le basi per l’organizzazione di tornei, di centri estivi e programmi per la prossima stagione che riescono a mantenere vivo ed economicamente sostenibile e continuativo il rapporto con i propri istruttori, dirigenti e segretari che sono determinanti al fine del ciclo vitale delle società sportive dilettantistiche” – le parole del Presidente Fabio Eleuteri, che pensa anche al prossimo futuro dei concessionari.

Il numero 1 della Ge.Si.S. è anche portavoce del Salaria Sport Club, di cui è Presidente: “In questo periodo di fermo forzato, l’unica cosa che non si è arresta è la voglia di continuare e di proseguire quello che avevamo iniziato in questa stagione sportiva.

Gli interrogativi sono davvero tanti e le risposte sono tutte in linea puramente teorica, perchè nessuno sa a che punto saremo quando finalmente potremo “riscendere in campo”: i ragazzi che probabilmente avranno perso un intero quadrimestre a scuola con tutto ciò che ne consegue, avranno perso al livello di crescita e maturazione calcistica, anche una bella parte esperienziale e di propedeutica, in cui i più piccoli gettavano le basi per cimentarsi in tecniche e movimenti man mano più evoluti; per i più grandi, tante occasioni di confronto che forse sarebbero serviti per affinare e migliorare determinate dinamiche di gioco che tarderanno, forse, ad arrivare.

Per non parlare di quei ragazzi che dalla Scuola Calcio si ritroveranno catapultati nella realtà “agonistica” senza “se” e senza “ma” con qualcuno che gli ha letteralmente rubato 5 mesi di spensierata gioventù calcistica…”.

Fa eco a Eleuteri il VicePresidente Daniele Laureti: “ E’ bene sapere, che circa un paio di anni fa i concessionari si sono già trovati ad affrontare un cambiamento radicale dettato dalle nuove normative legate al decreto legislativo 50/2016 e questo non è stato per nulla semplice considerato l’onere delle procedure da seguire, che richiedono un’estrema attenzione e competenza nella loro predisposizione.

Pertanto la Ge.Si.S. Lazio, sempre vicina ai concessionari, ha affiancato gli stessi in questo percorso attraverso il supporto di uno staff di professionisti del settore, che ad oggi è lo stesso che ha prodotto l’importante richiesta di interventi di sostegno all’amministrazione per l emergenza Covid-19.

Il lavoro che l’Associazione sta svolgendo ormai da diversi anni è costante e mirato all’ottenimento dei giusti diritti acquisiti seguendo tutti gli iter previsti.

Col tempo e la costanza messa sul campo abbiamo finalmente intrapreso un serio e professionale confronto con l’amministrazione , che ad oggi valuta le nuove proposte dei concessionari associati e lo fa con il rispetto professionale e morale, che persone impegnate e competenti meritano di ricevere!

Adesso con l’avvento straordinario di questa emergenza serve necessariamente non solo intervenire con altre misure di sostegno al settore dell’impiantistica, come dalla Ge.Si.S. stessa richiesti, ma favorire lo sviluppo degli impianti sportivi velocizzando e semplificando ove possibile le procedure già inoltrate al Dipartimento Sport, per consentire ai concessionari investitori di programmare le loro attività nel tempo, così ammortizzando gli investimenti sostenuti e in contempo ridare linfa nuova alle strutture, che hanno bisogno di rinnovarsi adeguandosi ai nuovi canoni strutturali del settore.

Un’ulteriore lungaggine burocratica in questo periodo specifico significherebbe annientare il sistema impiantistico sportivo a danno dei concessionari e di tutta la comunità .

Cosa mi sento di dire all’ Amministrazione e ai concessionari in questo preciso momento?

Ai concessionari ribadisco con forza e determinazione di stare uniti, non è più tempo di pensare al proprio “orticello” e che l’ unica cosa che conta innanzi ai verdetti finali è la posizione con la quale ci si presenta.

Seguire e rispettare l’ iter procedurali previsti con il sostegno dell’Associazione in caso di necessità, pone il concessionario in una posizione di confronto giuridico – amministrativo del tutto importante.

Se pur come detto precedentemente, i confronti con l’amministrazione stanno avendo i loro primi e significativi riscontri, questa condizione resta ad oggi  l’ unica certezza che abbiamo!

Mentre all’ Amministrazione mi sento di dire pubblicamente che non ha più tempo.

Questo è il momento di agire concretamente e soprattutto esercitare le proprie competenze con coraggio, l’impiantistica romana non può più aspettare!

Aggiungo loro che i Concessionari non sono persone qualunque, bensì Uomini con gli attributi, che sfidano le lungaggini amministrative e burocratiche investendo capitali sul patrimonio comunale senza certezze dei tempi e dei diritti acquisiti , solo per questo andrebbero apprezzati e considerati  in un futuro prossimo, come partner attivi dell’Amministrazione .

Ora resta soltanto stringersi insieme e auspicare che l’attuale Amministrazione con questa dannosa vicenda s’impegni fattivamente perché i rischi sono tanti e tutti dannosi per il tessuto sociale e sportivo del nostro territorio”.

Il vademecum della Ge.Si.S., come avrete intuito, è già stato trasmesso agli organi politici italiani, maggioranza e opposizione.

Sull’argomento si sono espressi anche gli specialisti della Ge.Si.S., nello specifico l’economista Silvano Morandi e l’avvocato Daniele Sterrantino:

MORANDI: “Prima di tutto è fondamentale precisare che questa triste emergenza per la pandemia da Coronavirus, ha chiaramente evidenziato quanto lo sport, le attività sportive e i Centri Sportivi siano baricentrici nella nostra vita. I Centri sportivi sono stati i primi ad essere chiusi perché importanti siti di aggregazione sociale, ad alta, altissima densità partecipativa. Ma non solo questo: tra i vari temi più discussi in questi giorni sulle restrizioni imposte a tutti noi dalla difficile situazione, molti vertono sulla possibilità (ridotta) dei cittadini a fare attività sportiva, motoria. Insomma abbiamo tutto in un colpo scoperto che lo sport è momento essenziale nella nostra vita: quando l’emergenza ha reso obbligatoria una drastica riduzione delle attività sportive ci siamo resi conto di quanto queste siano intimamente parte delle nostre giornate, delle nostre abitudini, nel nostro migliore stile di vita. Adesso apprezziamo appieno il valore dell’operato dei Gestori dei Centri Sportivi che sempre e con la naturalezza di chi ama il proprio lavoro, ci hanno sempre fatto trovare gli impianti in perfetto stato di funzionamento per lo svolgimento delle nostre attività sportive. Una normalità che oggi apprezziamo come eccellenza per la nostra vita. Non li dobbiamo dimenticare: questi operatori professionali e preparati non possono più svolgere le loro attività oramai da tempo, pur dovendo continuare a pagare le quote fisse delle utenze, le tasse comunali e nazionali, i canoni al Comune per la Concessione degli spazi, oltre allo stipendio degli addetti e gli emolumenti ai collaboratori sportivi ed altri oneri per far si che l’impianto chiuso non vada in malora. Lo stato qualcosa ha fatto, sta facendo, ma dobbiamo ognuno di noi cercare di sostenere il movimento sportivo, parlandone, tenendo vivo l’argomento,  facendo presente alle Amministrazioni Comunali, che sono i proprietari della quasi totalità degli impianti sportivi pubblici, di aiutare ancor più concretamente questi operatori. E, infine, dobbiamo ricordarcene anche quando questa emergenza sarà finita, apprezzando anche nella normalità l’importanza della loro opera che tanto ci è mancata in questi giorni.

In generale, quali sono gli strumenti che possono far crescere ancor di più la qualità dell’offerta sportiva dei Centri Comunali?

Sicuramente per le Amministrazioni la concessione di gestione, l’affidarsi ai Gestori, professionisti nell’erogazione dell’offerta sportiva, per i Centri comunali. Devono anche concretamente sostenerli, cercando in primis al momento della scelta del Concessionario, nei limiti della normativa nazionale e comunitaria sui Contratti Pubblici, di enfatizzare le loro esperienze gestionali, assegnando preferenze. Poi, una volta assegnata la Concessione per la gestione del Centro, le stesse dovrebbero intraprendere un approccio collaborativo e di vero partenariato con il Gestore, che è colui che, in vece loro, eroga un primario servizio alla cittadinanza e che, con la sua opera e gli investimenti a cui co-partecipa finanziariamente, incrementa anche il patrimonio comunale. Misure concrete come la messa a disposizione di garanzie o co-garanzie per i mutui relativi alla riqualificazione degli impianti, la facilitazione per l’apertura e le autorizzazioni su quelle attività complementari (bar, pub, ristoranti, centri servizi e di aggregazione, doposcuola, ecc.) che possano far diventare i Centri sportivi veri punti di incontro e socializzazione anche per i nostri ragazzi, per farli crescere sani, lontano dalle preoccupazioni della strada. Oggi queste cose ci mancano tanto, ricordiamoci domani, tornati nella normalità di far in modo, ognuno per la sua parte, di impegnarci al massimo perché i Gestori dei Centri sportivi possano erogare nella migliore condizione possibile i loro servizi a noi cittadini”.

STERRANTINO: Quali sono gli aspetti amministrativi e giuridici più importanti di cui dovrà tenersi conto in ragione di questa emergenza COVID per la gestione dell’impiantistica sportiva?

Di aspetti ce ne sono tanti, e li abbiamo evidenziati nelle note che abbiamo inviato come GESIS al Ministro Spadafora ed all’Assessore Frongia, a cui pertanto rinvio. A livello nazionale ciò che conta è che sia prevista – con certezza, e senza generare incertezze interpretative – l’automatica estensione al settore di tutte le misure di salvaguardia che sono state prese con il DL Cura Italia, o che verranno ancora prese. Da parte dell’Amministrazione capitolina, invece, occorrerà qualcosa di più o comunque di differente”.

Cosa in particolare? Anche perché, visto i pregressi, questo è forse l’aspetto più complicato.

“L’Amministrazione dovrà intervenire in due direzioni. La prima, di natura immediata, rinunciando o comunque sospendendo i pagamenti dovuti dai concessionari, nonché facendosi da garante nei confronti dei terzi creditori “primari”, quali ICS o fornitori delle varie utenze. La seconda, avente ad oggetto lo scenario più lungo, ma sempre comunque da attuarsi in tempi certi e rapidi, riconoscendo formalmente l’emergenza COVID come evento di forza maggiore, e dando quindi la possibilità a tutti i vari gestori, anche in regime di proroga, di poter operare un riequilibrio del PEF e della durata delle concessioni”.

Gli interventi richiesti dalla Ge.Si.S. Lazio si possono riassumere in questi punti dato che, come previsto dall’articolo 56, comma 1, del DPCM “l’epidemia del COVID19 è riconosciuta come evento eccezionale e di grave turbamento per l’economia e del regolare funzionamento dell’attività dei concessionari sportivi”:

  • Definitiva esenzione dal pagamento dei canoni concessori relativi al periodo Marzo/Settembre 2020;
  • Adeguamento dei periodi di concessione degli impianti di proprietà pubblica;
  • Sospensione del pagamento delle utenze per il periodo di chiusura degli impianti

A tal proposito si è espresso il Presidente della Commissione Sport di Roma Capitale Angelo Diario, il quale ha fornito forti rassicurazioni: “Le proposte della Ge.Si.S. sono in linea con il lavoro che abbiamo iniziato ad impostare.

La cancellazione dei canoni è un obiettivo reale che ci siamo posti, vedremo se sarà il Comune o il Governo ad “accollarsi” la spesa. La cancellazione è prevista per i mesi di chiusura dell’impianto: sicuramente Marzo ed Aprile, probabilmente anche Maggio e Giugno. I lavori si formalizzeranno a fine emergenza, ad oggi i canoni sono sospesi e nessuno dovrà pagare. Per le risorse umane, lo staff per intenderci, confidiamo nell’operato del Governo.

Per quel che riguarda le utenze, stiamo lavorando con AMA per la cancellazione della tariffa rifiuti. Presto ci saranno novità in merito.

Per chiudere, l’ impatto sulla durata di concessioni: i mesi di chiusura forzati saranno “recuperati” con l’allungamento della concessione (Art. 165 Codice Contratti Pubblici). Quando finirà l’emergenza potremo calcolare l’impatto per ognuno in modo da poter riadeguare la concessione.

In un periodo di emergenza totale devo dire che sta emergendo un grande spirito di comunanza ed una grande voglia di sostenersi reciprocamente, sono convinto che anche la Regione Lazio e l’ICS faranno la loro parte, ognuno con le sue competenze”.

All’Istituto per il Credito Sportivo e all’Amministrazione Comunale la Ge.Si.S. chiede:

  • Azionare immediatamente le procedure beneficiarie per i concessionari che debbono eseguire lavori sugli impianti (Garanzia complementare prevista dall’articolo 49 del decreto);
  • Istituire un fondo di garanzia da destinare a tutte le società sportive dilettantistiche riconosciute nello svolgimento delle proprie attività sul territorio, le quali abbiano avuto a seguito di tale emergenza una mancata liquidità per continuare a svolgere il proprio lavoro sociale e sportivo a beneficio della comunità

Inoltre, la Ge.Si.S. suggerisce anche di:

  • Prevedere specifiche agevolazioni per gli investimenti in impiantistica sportiva per i concessionari che, alla fine della concessione, retrocedano gratuitamente le opere all’Amministrazione Pubblica concedente;
  • Favorire la pratica sportiva elevando l’onere detraibile dal 19% al 100% delle spese per attività sportive dei ragazzi elevando il limite a €500 per singolo figlio

Infine, il Ge.Si.S. si rivolge alla Regione Lazio per l’applicazione della Cassa Integrazione in Deroga per tutte le società sportive con il codice “ATECO”, rilevabile dal certificato di attribuzione di CF e/o PI.