DIRIX RELOADED #10 – IL DERBY VESTE VALENTINO

DIRIX RELOADED #10 – IL DERBY VESTE VALENTINO

Una storia di Eccellenza a cura di Andrea Dirix – Capitolo 10

 

A qualunque latitudine , in qualsiasi categoria il derby è sempre il derby.

Stasera voglio cominciare con una banalità ancor più fragorosa di quelle cui siete già abituati.

Alzi la mano però chi tra noi addetti ai lavori e semplici appassionati di questo calcio dimenticato non rimanga coinvolto dalla passione, semplice, genuina, talvolta anche un po’ sopra le righe, che scaturisce dal confronto tra comunità rivali.

Nella passata stagione il Colleferro non aveva concesso neppure le briciole alla Vis Artena ed in quell’attuale i rossoneri avevano già incamerato la qualificazione agli Ottavi di Finale grazie ad un doppio pareggio, reso ancor più godurioso dall’averlo ottenuto per il tramite di un rigore sbagliato dal rossoverde Turchetta al ritorno.

Episodi che fanno brindare anche i tifosi più morigerati per una settimana intera.

Insomma, materiale in abbondanza per stimolare la rivalsa artenese ed indurre Ciardi a schierare l’artiglieria pesante per sfruttare le assenze degli ospiti, privi di gente come Figlioli, Tornatore e Pedrocchi.

Insieme a Cianni e Turchetta, spazio a Valentino, uno di quei giocatori capace di ricamare (non potrebbe essere altrimenti, visto il cognome che porta) calcio in questa categoria e divertire sempre quando è in vena.

Rientrava da un infortunio di un paio di mesi, l’ex gioiello del Valmontone, e qualche dubbio sulla sua tenuta lo si aveva eccome.

Non ne ha avuti il suo allenatore e le divinità calcistiche lo hanno ricompensato con la rete che ha spazzato via come d’incanto diciotto mesi di mal di pancia, dovuti ai successi colleferrini nei derby e pure nella passata e nell’odierna Coppa Italia.

Peraltro, Artena in questa categoria ci sta alla grande da poco meno di un decennio ormai e si è sempre posta all’attenzione per essere club di sani principi e connotato da una marcata ma sana passione.

Dalle parti di via Marconi si sono vissute annate altisonanti ed altre un filo deludenti, ma mai questo club è finito nelle spire del chiacchiericcio come altri.

A società come queste dobbiamo battere le mani e dire grazie per trovare le risorse per portare avanti anno dopo anno un progetto che susciti l’amore della bella cittadina che la esprime ed il fiero rispetto di coloro che se la trovano di fronte.

Io credo che la Vis Artena, al netto della comprensibile ritrosia a compire voli pindarici da parte del presidente Tabanelli, possa avere un ruolo nell’economia di questo torneo, che non vincerà ma dove non dovrà aspirare neppure a battaglie di retroguardia, come ipotizzato.

Una volta si definivano mine vaganti queste squadre e penso possa appartenere degnamente a quella schiera di formazioni che possono darsi battaglia per un posto tra i primi cinque.

Il primato sembra decisamente di competenza altrui, non me ne vogliano gli amici rossoverdi.

La Lupa Castelli Romani sembra un target non avvicinabile sul torneo a tappe.

Può perdere la singola partita, per carità

È già successo e non è irreale ipotizzare qualche altro inciampo di qui a maggio, ma oggettivamente sarebbe grottesco non indicare la squadra di Gagliarducci come l’ovvia favorita del campionato.

Come ogni squadra costruita con l’unico intento di vincere, la Lupa per Eccellenza è coperta in ogni ruolo e reparto.

Ha soluzioni per ogni tipo di avversario e di campo ed è assai probabile che di qui a breve venga ulteriormente irrobustita per la volata finale (se mai avrà luogo).

In trasmissione mi è stato domandato quali potessero essere le insidie per Mancini e compagni.

Di getto ho risposto che potrebbero venire dal malcontento eventuale di coloro che dovessero ottenere un minutaggio più esiguo rispetto ad altri, ma penso che giocatori di spessore ed intelligenti come quelli portati in dote all’ex centrale frascatano dal duo Virzi-Iengo non possano attendersi dal loro allenatore un trattamento su misura di cronometro.

Ma le mie sono solo ipotesi.

Come è un’ipotesi indicare chi abbia le credenziali per avvicinarsi più di tutti alla capolista.

D’istinto direi ancora il Colleferro, a condizione che dicembre sia mese fertile per garantire alternative in più a Baiocco, soprattutto nel reparto offensivo dove non si può pretendere che Carlini e Tornatore cantino e portino la croce tutto l’anno.

Un nome?

Uno alla Toscano, alla Morelli, alla Branicki o alla Guardabascio, tanto per andare sul sicuro.

A dar fastidio ai rossoneri possono concorrere i brontolii di quella fetta di pubblico che a Colleferro tende a venire allo scoperto non appena si “lisciano” due partite, salvo poi tornare prontamente sul carro, quando si tratta di dar pacche all’eroe di turno.

Questo unitamente alle concorrenti che non mancheranno, visto che più d’uno ha scoperto che, tutto sommato, non è un campionato irresistibile quanto a valori tecnici complessivi e dunque un pensierino proibito lo si può pure covare.

Della Vis Artena abbiamo scritto, ma non possiamo tralasciare certamente il Lariano RDP Nemi, autore di un cammino esemplare in coppa ed in campionato fino a questo momento.

Giorni fa, sono stato avvicinato da Roberto Pinci e Loris Di Giacomantonio, vecchi amici ma non per questo più indulgenti nel soppesare le parole scagliate la domenica.

“Noi non siamo Scacchetti-dipendenti!”, mi è stato rinfacciato tra il serio ed il faceto ed io ho incassato con un sorriso gentile.

Peraltro, non era intenzione del sottoscritto disconoscere i meriti di tutto il gruppo gialloverde nel conseguire i risultati sin qui ottenuti.

Va però detto che contro l’Atletico Boville il capocannoniere del Girone B ha subito la seconda espulsione nel giro di tre settimane e stranamente, nella prima occasione in cui è mancato, l’attacco castellano ha faticato assai.

Vedremo contro il Real Pomezia, altra squadra che sta rispondendo bene alle promesse d’inizio anno.

Persia mantiene un profilo basso, ma sa che la sua creatura sta crescendo sotto il suo sguardo severo ed indulgente allo stesso tempo.

Sono tre le vittorie di fila di Roversi e compagni e tre le gare in cui non si è dovuto raccogliere alcun pallone in fondo al sacco.

Se non ci fosse stata la pazzesca domenica del Bartolani, questo punto i pometini sarebbero sul podio.

Un obiettivo che ora comincia a cullare pure il Borgo Podgora, se è vero che i pontini nelle ultime sei gare hanno fatto meglio di tutti, Lupa compresa, raccogliendo quindici punti sui diciotto disponibili.

E bisognerà cominciare pure a togliersi il cappello di fronte al lavoro di Stravato e dei suoi ragazzi.

La vita è fatta a scale, si sa.

Lo avranno pensato anche a Roccasecca nelle ultime settimane, quando i pioli cominciavano ad essere scivolosi però.

(Ri)sfatato il tabù-Battista con il roboante 6-0 ai danni dei cugini del Monte San Giovanni Campano, ora gli uomini di Mancone dovranno continuare su questa strada, perché alle spalle hanno una società seria, accanto hanno un allenatore preparato ed intorno tifosi appassionati.

La classifica comincia a spezzettarsi, anche se il plotone a quota 11 è sempre lì vivo e presente a se stesso.

Se perde un componente, trova subito un altro compagno.

Vedi il Cecchina che con un altro bel guizzo si è lasciato alle spalle il Ceccano, raggiungendo coloro che sono usciti con le ossa rotte dall’ultima domenica, come Morolo, Ciampino, Formia e Monte San Giovanni Campano, ed appaiando chi, il Gaeta, laggiù non dovrebbe starci, ma è costretto a dimorarci per un insieme di cause che sarebbe assai noioso tornare a spiegare.

La classifica la chiudono Semprevisa e Pro Cisterna, che si sono ritrovate di fronte domenica a Carpineto in un match che ha regalato ai pontini il primo successo stagionale dopo una congrua serie di passaggi a vuoto.

Il club biancoverde si è affrettato a ribadire la propria fiducia in Liberati, ma questa dovrà essere puntellata da innesti di peso tra poche settimane, altrimenti anche le poche certezze acquisite finiranno con lo sbriciolarsi e si disperderà il più grande patrimonio in dote al club, l’entusiasmo dei suoi tifosi.

A settentrione la decima giornata ha regalato altre amarezze ai tifosi della Viterbese Castrense.

Il ko di Monterosi contro una squadra affidabile, generosa, ma costata forse un decimo di quella che doveva risucchiare il campionato all’interno di un buco nero di portata epica, ha fatto crollare le ultime certezze di coloro che ancora vagheggiavano orizzonti rosei.

Qui però si potrebbe cominciare a parlare di orizzonte degli eventi, se non si normalizza immediatamente una situazione tendente all’esplosivo.

Le ultime sono il taglio di tre giocatori e la messa in discussione di Pirozzi dopo la rinnovata fiducia di ieri.

Decisivo il summit che si consuma mentre scrivo.

Il paradosso è che si penserebbe al ritorno di Solimina all’indomani della cacciata di due suoi fedelissimi come Toscano e De Vecchis.

Roba da fantascienza.

Intanto, però, il Rieti non va oltre il pari con il Villanova che ringhia, occupa bene gli spazi e non rischia di fatto mai contro la capolista.

Un dato che certifica nuovamente il buon lavoro svolto da chi questa squadra l’ha pensata e poi messa in campo con criterio.

Per una Viterbese che arranca ce ne sono due che stan facendo mirabilie.

Della truppa di Scorsini abbiamo detto, ora torniamo volentieri sul Montefiascone, bel protagonista di questo primo terzo del campionato ed ottimo quinto.

Del Canuto, subentrato silenziosamente a Valentini nella fase iniziale dello scorso campionato, si è messo al lavoro con grande umiltà e sagacia, se è vero che i gialloverdi raccolgono soddisfazioni da un buon numero di mesi a questa parte.

Per completare il filotto d’alto bordo sarebbe occorso anche l’acuto della Nuova Sorianese, ma i cimini si sono incagliati contro la buona organizzazione tattica del Futbolclub che ha pienamente meritato il pari al Comunale.

Esito che ha trovato piena rispondenza al Pierangeli tra le squadre di Sgherri e Rosa.

L’ultima rappresentante della provincia, la Caninese, ha invece raccolto ancora un successo lontano dal Piermattei.

Chissà se ora Sperduti tornerà a dire che è solo un caso che i suoi facciano meglio lontano dagli ulivi.

Una vittoria corsara che ha accomunato Castra e soci al loro ex tecnico, quel Massimo Castagnari, che ora sarebbe sul gradino più basso del podio, se le continue penalizzazioni non mortificassero in parte il lavoro suo e della sua truppa.

Il successo del Villa dei Massimi è stato firmato da Romagnoli, uno di quelli a dicembre potrebbe pure chiedere di andare altrove, ma anche dal bel lavoro del pacchetto difensivo con Parla e Panunzi in bella evidenza.

La chiusura è per il cospicuo 3-0 imposto da un ottimo Montecelio ad un Ladispoli in giornata grama e preoccupato dal brutto infortunio capitato a Ponzio (auguri di pronta guarigione!) e per il 3-2 di carattere inflitto in inferiorità numerica dall’Empolitana al Monterotondo con Cesaro di nuovo splendido protagonista nell’undici di Amici.

Ci sono giocatori di categoria, di altra categoria e fuori categoria.

Lui è uno di questi.