Coppa Italia di Eccellenza, irrompe Spaziani: “Centioni o Leone? Ho vinto con entrambi, ora vi dico chi dei due alzerà la coppa al cielo”

Coppa Italia di Eccellenza, irrompe Spaziani: “Centioni o Leone? Ho vinto con entrambi, ora vi dico chi dei due alzerà la coppa al cielo”

spaziani santa maria delle mole

 

 

 

 

Alessandro Spaziani è uno dei pochi calciatori del nostro ambiente ad essere universalmente apprezzato non solo per le riconosciute capacità tecniche, ma anche per il comportamento sempre corretto e rispettoso nei confronti di compagni ed avversari.

Ragazzo splendido sotto il profilo umano, Spaziani è ormai uno degli ultimi protagonisti ancora in attività di una generazione d’oro che per anni ha fatto divertire gli appassionati del calcio laziale e, nonostante abbia soffiato sulle sue prime quaranta candeline già da quattro mesi, possiede ancora l’entusiasmo giusto per mettersi alla prova in un campionato competitivo come il Girone C di Promozione.

alessandro spaziani

“Peccato per la sconfitta di domenica, ma il Terracina è davvero una grossa squadra – sottolinea l’attaccante del Santa Maria delle Mole – Alla nostra classifica manca certamente qualche punto, ma possiamo ancora dire la nostra in ottica-terzo posto”.

La conversazione con il centravanti, che spiccò il volo nella Romana Gas alla fine degli anni novanta per poi diventare per lunghe stagioni punto fermo del Divino Amore di Neno Mosciatti, trae tuttavia origine da un dato piuttosto curioso ed accattivante in vista della finalissima di Coppa Italia di Eccellenza tra Villalba e Real Monterotondo Scalo.

In passato, infatti, Alessando Spaziani è stato allenato sia da David Centioni che da Diego Leone e con entrambi ha vinto una Coppa Italia di Promozione, riuscendo anche a realizzare un gol in entrambe le occasioni.

C’era Spaziani nel cuore dell’attacco del Futbolclub, quando gli orange nel maggio del 2013 batterono a Frascati la Semprevisa di Fabrizio Centra e tre anni c’era sempre lui a guidare il reparto offensivo della Lepanto Marino contro il Real Colosseum in quella finalissima di Monterotondo che oppose proprio i due tecnici che si sfideranno mercoledì 5 febbraio.

futbolclub coppa italia promozione

“Quando l’età comincia a farsi sentire, si diventa tutti un po’ malinconici e si ripensa con più sentimentalismo al tempo trascorso – ricorda il bomber – Ho ricordi meravigliosi di entrambe le finali, anche se i contesti erano molto diversi.

Quel Futbolclub era davvero una corazzata ed avevamo appena vinto il campionato.

Barile, Scerrati, Carnevali, Citro, Sfanò, Ruggini erano solo alcuni dei calciatori di una squadra fortissima.

In quello spogliatoio potevi anche spegnere la luce e gettare le maglie dal numero 1 al numero 11 ed avresti comunque avuto la certezza che chiunque le avesse raccolte avresti vinto.

A Frascati già prima di scendere in campo eravamo sicuri di alzare al cielo la coppa e così accadde, anche se vincemmo solo per 1-0.

La mia rete?

Ricci mise al centro dal vertice dell’area ed io segnai con un destro in diagonale.

Fu un bel gol…”.

La finale di Monterotondo fu molto diversa.

“Nel caso precedente, sugli spalti dell’Otto Settembre si vedevano solo i colori biancoverdi della Semprevisa, mentre al Cecconi c’erano soltanto vessilli della Lepanto Marino.

Noi avevamo chiuso il campionato alle spalle della Valle del Tevere e quella con il Real Colosseum era la classica gara da dentro o fuori.

Per giorni interi abbiamo avuto addosso una pressione pazzesca, ma volevamo vincere ad ogni costo e ci siamo riusciti.

Quello era un gruppo meraviglioso, composto da venticinque persone che si aiutavano reciprocamente e che volevano tutte il bene del singolo individuo.

Fu quello a fare la differenza.

E’ passato qualche anno da allora, ma con quei ragazzi ancora ci si sente ed appena possibile ci si vede.

E’ il bello del calcio, specie di quello dilettante”.

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Quel 16 maggio, dopo i guizzi di Vartolo e Capolei toccò a Spaziani realizzare la rete del definitivo 3-0 a pochi secondi dal triplice fischio di Perini di Roma 1.

“E’ vero, la vittoria era ormai certa, ma non per questo l’emozione fu meno intensa – sorride l’attaccante – Quell’anno ero in grande condizione e con 14 gol fui tra i protagonisti assoluti della Coppa Italia.

Nella semifinale giocata a Civitavecchia contro la Compagnia Portuale di Castagnari ne avevo siglato uno splendido in rovesciata e volevo assolutamente finire nel tabellino della finalissima.

Era una specie di ossessione e già nel corso del primo tempo ci avevo provato un paio di volte senza fortuna.

Battemmo corto un calcio d’angolo, palla ad Empoli che vide il mio taglio sul secondo palo e mi servì una palla bellissima che appoggiai in rete da breve distanza con tutta la rabbia che avevo in corpo.

Andai ad esultare sotto la tribuna con le mie due bambine, fu un momento straordinario che porterò sempre nel cuore”.

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Memorie che ineludibilmente fanno di Spaziani il perfetto anello di congiunzione tra Centioni e Leone.

Conoscendo bene qualità e limiti di entrambi gli allenatori, più di chiunque altro lui può aiutarci ad immaginare quale scenario potremmo trovarci davanti tra poco più di una settimana.

“David Centioni è un grande conoscitore di calcio e sono contento che stia facendo bene con il Real Monterotondo Scalo – sottolinea il centravanti – Nel periodo trascorso insieme al Futbolclub, nonostante avessi già trentadue anni, è riuscito a farmi apprendere i movimenti corretti del 4-3-3, un modulo che avevo sperimentato poco nel corso della mia carriera e che fino a quel momento ritenevo poco adatto alle mie caratteristiche.

centioni real monterotondo scalo

Nella vita, si sa, non si finisce mai d’imparare ed a lui devo render merito di avermi insegnato cose che non conoscevo.

Diego, invece, è un Leone di nome e di fatto.

Il mister è un vulcano di energia e sa caricarti come pochi.

Lui ha la capacità di tirar fuori il meglio da ogni singolo calciatore e poi ha l’enorme qualità di raggiungere sempre l’obiettivo prefissato dal club.

leone villalba

Che sia la vittoria finale o la salvezza poco importa, lui la sua stagione la porta sempre a casa.

Sono affezionato ad entrambi, anche se non nego che con Leone il legame sia più profondo”.

Sia il tecnico dello Scalo che quello del Villalba Ocres Moca sono giustamente annoverati tra gli allenatori più preparati del calcio laziale, ma non esiste essere umano che sia perfetto.

“E’ naturale, anche loro hanno qualche difetto – sorride Spaziani – Centioni, ad esempio, inizialmente non ti permette di entrare nel suo mondo.

Ai tempi, il mister era molto chiuso ed a volte dava a noi calciatori l’impressione che si considerasse su un piano diverso rispetto a noi.

In certe occasioni, la squadra faceva fatica a metabolizzare questo atteggiamento.

Non nego che, in alcuni frangenti, questo abbia prodotto qualche piccolo dissapore tra noi e lui.

Mi auguro che con il tempo sia riuscito a migliorare questo lato del suo carattere.

Di contro, Leone è forse troppo istintivo e può anche darti l’impressione che voglia mandarti a quel paese.

In realtà, però, è solo un modo un po’ burbero di rapportarsi ed al quale alla fine ci si abitua.

Con lui al timone della squadra, di solito, ha vita breve solo chi è abituato a fare la primadonna…”.

real monterotondo scalo

Inevitabile chiedere un pronostico per il redde rationem del 5 febbraio.

“Per me sarà una bellissima finale – chiosa Spaziani – Centioni e Leone sono due tecnici estremamente diversi, ma sono certo che nessuno dei due l’affronterà in modo guardingo.

Se la giocheranno a viso aperto e ne scaturirà una partita scoppiettante, vedrete.

villalba

Il Real Monterotondo Scalo è un pochino avanti come squadra, ma ricordatevi che Leone ha spesso dimostrato in passato di avere la capacità di battere avversari sulla carta più forti.

Certe sfide lo esaltano.

Per questo motivo, io dico che il Villalba Ocres Moca vincerà 2-1 ai tempi supplementari”.

 

 

 

 

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