Colantoni aspetta i vecchi amici: “Nohman è un amico, ma domenica non gli faccio sconti..”

Colantoni aspetta i vecchi amici: “Nohman è un amico, ma domenica non gli faccio sconti..”

Colantoni

Di Alessandro Bastianelli.

Con la sua esperienza e personalità ci ha messo poco a diventare un punto di riferimento, in campo e non solo, della sua Ostiamare.

Francesco Colantoni sta vivendo la sua diciassettesima stagione nel calcio giocato, come se gli anni non passassero mai è uno dei giocatori con il rendimento più alto del Girone G, nonostante le 33 primavere alle porte.

Ma soprattutto, nonostante i cambi di ruolo dettati dalle singole situazioni, Colantoni è uno dei pochi terzini di ruolo a giocare ancora nel dilettantismo. Ruolo fustigato dalla regola degli under, il terzino, Colantoni lo interpreta con corsa, ma anche con la qualità di palleggio che lo rende un raro valore aggiunto che in pochi possono permettersi.

Domenica per Colantoni sarà una domenica particolare, oltre che impegnativa: all’Anco Marzio arriva la vice-capolista Albalogna, lanciatissima alla rincorsa del Rieti sulla scorta di 10 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 12 gare.

Fra i biancocelesti ci saranno anche molti amici di Colantoni: Barone, Paolacci, ma soprattutto Daniele Nohman, compagni di quella Lupa Castelli “illegale” che fece il pieno di vittorie fra Serie D ed Eccellenza, giungendo fino alla Lega Pro.

Abbiamo approfittato dell’occasione per parlarne con Colantoni, in un’intervista che tocca più temi, dall’imminente gara contro l’Albalonga al passato più o meno recente.

Francesco, come lo scorso anno anche oggi l’Ostiamare è alle porte dei play off, siete al di sopra delle vostre aspettative o volete qualcosa in più?

«Non era facile ripartire dopo gli addii di Piroli e Vano, ma ad Ostia siamo molto bravi a ricostruire progettando con pochi anziani e tanti giovani di ottimo livello.

Ad inizio stagione ci hanno chiesto la salvezza, possiamo dire di essere al di sopra dei nostri obiettivi, ma non per questo di aver concluso il nostro compito.

Dobbiamo sempre essere ambiziosi e puntare in alto, sicuramente ci giocheremo i play off sino alla fine».

Colantoni ai tempi della Lupa Castelli
Colantoni ai tempi della Lupa Castelli

Il vostro calendario è come un elastico, alternate grande continuità a periodi meno fortunati.

Come mai?

«Ti dirò, secondo me l’andamento è dettato dai momenti che si vivono durante la stagione.

I risultati sono frutto di tanti fattori: incidono le assenze ed il calendario, noi abbiamo una rosa corta e ad oggi paghiamo un po’ gli infortuni. Abbiamo fuori Pieri, D’Astolfo, Attili e Piro, quando ti mancano 4 grandi così bravi diventa un problema, magari al completo avremmo fatto meglio nelle ultime quattro partite, dove ricordo abbiamo concesso gol a San Teodoro e Latte Dolce solo nel finale.

Chiaramente però non cerchiamo alibi, quando mancano i giocatori occorre mettere qualcosa in più in campo».

Per ritrovare i tre punti dovrete battere l’Albalonga, la squadra più in forma del momento. Cosa temi della squadra di Mariotti e cose deve fare l’Ostiamare per vincere?

«Io ho sempre detto, sin dall’inizio, che l’Albalonga è una squadra fortissima negli undici, non mi sorprende che stiano lì.

Oltretutto hanno un ottimo allenatore, Mariotti è preparatissimo e di lui posso dire anche che è una bravissima persona. Posso dirlo soltanto di lui, di mister Greco, e di pochi altri: hanno doti umane notevoli, rare da trovare in questo ambiente.

Michele Vano
Michele Vano

Noi però in casa siamo tosti e non sarà facile per loro affrontarci, vogliamo fare una partita accorta e sfruttare le ripartenze ed i calci piazzati, che sono le nostre prerogative. Tutti devono dare il massimo, a partire dal sottoscritto».

Incontrerete in casa sia Rieti, l’Atletico, e l’Albalonga, siete voi gli arbitri del campionato?

«A volte il calendario ti fa degli scherzi, è curioso, però ti posso assicurare che noi faremo il massimo contro tutte e tre le squadre in lotta per il primo posto.

Dobbiamo rispettare tutti, al di là della classifica e del momento in cui giochi: quando entri in campo non esistono amici.

Non so se saremo gli arbitri del duello, ma sulla nostra serietà metto la mano sul fuoco».

Avrai contro qualche tuo vecchio amico, Nohman lo marchi tu?

«In difesa siamo un po’corti e credo che farò il centrale, stavolta mi tocca marcarlo, anche se sarà un po’ strano: oltre ad essere un grande giocatori Daniele per me è un amico vero, ci frequentiamo fuori dal campo, andiamo in palestra insieme quando non giochiamo, ma domenica non gli farò sconti.

Nohman e Colantoni alla Lupa
Nohman e Colantoni alla Lupa

Che dire, speriamo che st’estate non mi tocchi cambiare palestra… (ride ndr)».

Sei diventato un difensore duttile con gli anni, ma nasci e sei ancora uno splendido terzino, uno dei pochi esterni difensivi di ruolo rimasti nel calcio dilettante.

Sei però molto bravo anche a fraseggiare, ti senti un po’ il Kolarov dell’Ostiamare?

«Oddio, i paragoni li lascio agli altri, io cerco unicamente di mettermi a disposizione della squadra, magari giocando anche il pallone.

Sicuramente però non è bello quel che sta accadendo al mio ruolo.

Noi terzini, purtroppo, siamo enormemente svantaggiati dalla regola degli under. E’ un fatto oggettivo, così come mi sembra evidente che questa regola non abbia portato grandissimi benefici al movimento calcistico, tutt’altro.

Se sei bravo, giochi sia a 17 che a 37 anni, inutile girarci tanto attorno, non è una frase fatta ma verità».

Alfonso Greco, allenatore dell'Ostiamare
Alfonso Greco, allenatore dell’Ostiamare

Durante una puntata di Sport In Oro, mister Greco ha detto che grazie a gente come te, D’Astolfo e Barrago (tanto per fare qualche nome), non deve neanche entrare nello spogliatoio. E’ davvero così, siete un gruppo ormai consolidato?

«Il mister ci ha dato grande fiducia nella gestione quotidiana dello spogliatoio e dei ragazzi, penso che noi “grandi” ce la siamo anche guadagnata, fa piacere ricevere attestati di stima da un allenatore che ha giocato in A e B.

Il nostro lavoro”extra campo” è molto stimolante, con i giovani devi saper mantenere alta la concentrazione, è normale che un giovane possa perdersi per strada ed è in quel momento che i grandi devono metterci qualcosa in più, con i comportamenti e con il carattere.

Devo dire però che i giovani dell’Ostiamare ci rendono tutto più facile, sono davvero molto bravi e intelligenti, ci danno grande disponibilità».

Per chiudere, ti chiedo qual è stata l’esperienza che più ti ha formato come calciatore.

«Sicuramente giocare fuori regione: a 18 anni sono andato via di casa, mi ingaggiò il Pavia e stare lontano da casa mi ha fatto maturare tantissimo.

Consiglio spesso ai nostri giovani, se ne avranno occasione in futuro, di provare l’esperienza fuori regione: è quando lasci casa che capisci se vuoi fare il calciatore o se vuoi divertirti e giocare al massimo in Prima Categoria.

Le annate più belle però le ho vissute alla Lupa Castelli Romani ed al Pomezia, ho provato emozioni indimenticabili insieme a due gruppi che vinsero tutto, arrivando dall’Eccellenza alla Serie C».