Cipriani carica l’Astrea: “Stagione stupenda, ora tiriamo fuori il veleno per renderla indimenticabile…”

Cipriani carica l’Astrea: “Stagione stupenda, ora tiriamo fuori il veleno per renderla indimenticabile…”

Grazie al successo di misura ai danni della Polisportiva Monti Cimini, l’Astrea ha immediatamente archiviato la pesante battuta d’arresto del turno precedente sul campo della Pro Calcio Tor Sapienza.

I quattro punti che attualmente separano la squadra di Mastrodonato dal duo di testa rappresentano un divario significativo ma certamente non incolmabile ad otto turni dal termine del campionato.

E’ comunque arrivato il momento di mettere sul piatto quel quid in più, rappresentato magari dall’esperienza di quei calciatori che sanno bene come si gestiscono certe fasi di un campionato.

Una componente che, peraltro, alla formazione della Polizia Ministeriale non manca di certo, considerando la qualità dei suoi elementi in organico.

Tra questi Gigi Cipriani può chiaramente dire la sua.

Il difensore classe 1980 vanta trascorsi di prestigio nel corso di una carriera che lo ha portato a vestire maglie come quelle di Frosinone, Cavese e Fidelis Andria.

Punto fermo dei biancazzurri di via Giuseppe Barellai dal 2011, tocca a lui illustrare il momento della squadra alla vigilia del delicatissimo snodo con l’UniPomezia di Solimina, rivincita dell’ancor fresca finale di Coppa Italia.

 

Gigi, questa per te è la settima stagione con la maglia dell’Astrea.

Qual è il ricordo più bello legato a questi colori?

“Per me il momento più bello è stato raggiungere la finalissima di Coppa Italia, perchè quel giorno a Ciampino è come se questa maglia ce la fossimo cucita addosso.

Certo, resta il rammarico di non essercela giocata con tutti gli effettivi a disposizione e di averla persa per un episodio sfortunato, però per tutti noi del Corpo resta comunque una giornata da ricordare”.

Prima di intraprendere una carriera bellissima tra i professionisti, tu avevi già assaporato il Campionato di Eccellenza, vincendolo con quella squadra formidabile che era il Ferentino di Marco Cari.

Che tipo di campionato hai ritrovato a distanza di una quindicina d’anni?

“Di quella stagione mantengo ricordi stupendi.

Eravamo una grande squadra con gente di categoria superiore come Federici, Galuppi o Pasqualino Di Stefano, solo per citare alcuni dei suoi protagonisti.

Chiudemmo la stagione da imbattuti e con una difesa che, contemplando tutte le categorie nazionali, fece addirittura meglio di quella del Milan.

All’epoca non esisteva ancora la famosa regola sugli under e, per giocare la domenica, la maglia dovevi conquistartela in allenamento giorno dopo giorno con grande sacrificio.

Oggi non è più così.

Spesso giocano ragazzi che non sono ancora pronti e questo ha tolto parte del fascino…”.

L’Astrea sta disputando una grande stagione ed attualmente si trova a quattro punti dalle due battistrada.

Secondo te, cosa bisogna tirar fuori nelle restanti otto partite per attaccare concretamente il primato?

“Dobbiamo tirar fuori il veleno, la grinta.

In questo momento dobbiamo accelerare e far capire a tutti, con il dovuto rispetto, che vogliamo dire la nostra fino in fondo.

Io sono consapevole di essere agli sgoccioli della mia carriera ed è bellissimo trovarsi in questa posizione di classifica.

Non provo vergogna nel dire che non ci dormo la notte.

Grazie al mister ed al nuovo staff che è stato assemblato negli ultimi due anni sono tornato a sentirmi vivo sotto il profilo calcistico”.

Trovare ancora la voglia di allacciarsi gli scarpini alla tua età è sintomo di grande amore verso questo sport.

Nella vostra squadra non mancano di certo i “vecchietti terribili”.

Dimmi la verità: avete trovato l’elisir di eterna giovinezza a Casal del Marmo?

“Durante la settimana dividiamo spesso la squadra in due gruppi: da una parte i più esperti, dall’altra i ragazzi.

Questo crea sfottò, ma ci permette anche di mantenerci brillanti.

Io penso che la qualità del lavoro derivi anche dal tempo che hai a disposizione per allenarti e qui all’Astrea ne abbiamo…”.

Domenica vi troverete nuovamente di fronte l’UniPomezia.

La considerate una rivincita o semplicemente l’occasione per staccare, in maniera forse definitiva, una concorrente pericolosa?

“Sulla carta parliamo forse della squadra più forte del torneo.

Andremo lì per fare la nostra partita e con la consapevolezza che una vittoria potrebbe estrometterli dalla corsa al titolo.

Certo, non nascondo che per noi è anche una piccola rivincita…”.

Ritroverai da avevrsario quel Leonardo Casavecchia di cui sei stato compagno di squadra ad inizio stagione.

Vuoi mandargli un messaggio?

“Con Leo ci sentiamo spesso, è un amico.

Prima della finale l’ho chiamato per fargli l’in bocca al lupo ed alla fine ha vinto lui.

Stavolta voglio riprovarci: speriamo che stavolta vada bene a me (ride)…”.

 

 

 

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