Certosa, la grinta del ds Michesi: “Possiamo dare filo da torcere a tutti. Russo? Vi spiego perchè è un grande…”

Certosa, la grinta del ds Michesi: “Possiamo dare filo da torcere a tutti. Russo? Vi spiego perchè è un grande…”

Dopo la sconfitta casalinga di domenica scorsa con l’Academy Ladispoli, il Certosa si sta allenando in vista di un altro match dall’elevato coefficiente di difficoltà come quello che sosterrà tra meno di quarantotto ore al Galli di Cerveteri.

Il calendario d’inizio stagione non è stato assolutamente benevolo con il club di via di Centocelle, chiamato ad affrontare nelle prime cinque giornate alcune delle pretendenti al titolo.

Ne è conscio il direttore sportivo Paolo Michesi, intervenuto ai nostri microfoni alla vigilia del terzo impegno di campionato dei suoi per illustrare il momento della squadra capitolina.

 

Direttore, qual è il bilancio che si può fare dopo le prime due uscite?

“Abbiamo raccolto un solo punto, quindi non può essere positivo.

Va però detto che abbiamo affrontato due corazzate, a cui non abbiamo reso la vita facile.

Sia con la Polisportiva Faul Cimini che con l’Academy Ladispoli la squadra ha fatto un’ottima figura.

A Vignanello, in particolare, pur con tutte le difficoltà derivanti dalle due espulsioni subite, siamo rimasti uniti e concentrati, mentre domenica scorsa, dopo essere andati sotto di tre reti, abbiamo sfiorato una rimonta pazzesca, costringendo gli avversari nella loro area di rigore nel finale di partita”.

Da fuori è parso che la squadra non abbia ancora preso piena coscienza dei propri mezzi…

“E’ un pensiero che condivido.

Con il Ladispoli le difficoltà maggiori, al di là del riconosciuto spessore dei nostri avversari, sono dipese dal fatto che loro sono una squadra già rodata e che per buona parte gioca insieme da un anno.

Come sapete, noi siamo una squadra completamente nuova e che giusto domenica ha potuto schierare altri due elementi estremamente importanti come Ciriachi e Colasanti, che per me rimane uno dei trequartisti più forti dell’intera categoria.

Quando saremo finalmente al completo, sono convinto che riusciremo a dare filo da torcere a tutti”.

Domenica vi aspetta un’altra gara estremamente complessa a Cerveteri.

“Non hanno avuto un avvio semplice, ma non dobbiamo assolutamente farci ingannare dalla loro attuale classifica.

Alle spalle hanno una società importante e dispongono di un parco-giocatori che non ha nulla da invidiare alle pretendenti al successo finale.

E’ vero che domenica scorsa hanno perso per 5-2 in casa con la Polisportiva Faul Cimini, ma non dimentichiamo che erano stati loro a passare per primi in vantaggio, quindi grande attenzione e massimo rispetto nei loro confronti”.

Qual è la favorita del Girone A per Paolo Michesi?

“Considerando la rosa, direi il Pomezia.

Questo però è un torneo estremamente complesso ed equilibrato, vista anche la presenza di squadre che possono apertamente giocarsi il successo finale come Ladispoli, Polisportiva Faul Cimini, W3 Maccarese  e la stessa Aranova che, ne sono certo, con Di Giovanni saprà risollevarsi prontamente”.

Il Certosa quale obiettivo deve perseguire al suo primo anno nel massimo campionato regionale?

“Pur avendo in organico giocatori dalla grande esperienza in Serie D ed in Eccellenza, il nostro obiettivo deve essere quello di mantenere la categoria.

Siamo matricole in questo campionato e serve tempo per strutturare al meglio un progetto.

Il Certosa non si era mai spinto al di là della Promozione e la società sta facendo del suo meglio per migliorarsi sotto tutti i punti di vista, vedi anche nell’accoglienza che riserviamo a tutte le squadre che vengono a giocare sul nostro campo.

La partita finisce al novantesimo, poi sei mio gradito ospite.

Questo è lo spirito che deve rappresentare il nostro club”.

Tra te e Marco Russo l’intesa è totale.

Qual è il maggior pregio che riconosci al tecnico?

“Marco è una persona estremamente intelligente in tutto ciò che fa.

E’ abituato a metterci grande passione ed è anche molto umile.

Tra i tanti aspetti positivi che ne caratterizzano la figura mi piace sottolinearne uno: lui non si vergogna a chiedere consigli allo staff che ha formato nel tempo e di cui si fida ciecamente.

Non è assolutamente un accentratore, tutt’altro.

Ascolta, riflette, valuta, poi ovviamente l’ultima parola spetta a lui.

Sono tre anni che lavoriamo a stretto contatto e posso affermare con estrema convinzione che lo vedo migliorare giorno dopo giorno sotto ogni profilo.

Anche domenica scorsa è stato bravissimo nella lettura della partita, cambiando modulo ed assetto alla squadra a gara in corso.

Noi due andiamo molto d’accordo.

Condividiamo la stessa filosofia e gli stessi obiettivi e di questo sono particolarmente orgoglioso”.