Cardazzi esalta il Sora: “I tempi bui sono alle spalle. L’Eccellenza? E’ solo il primo passo…”

Cardazzi esalta il Sora: “I tempi bui sono alle spalle. L’Eccellenza? E’ solo il primo passo…”

La notizia del ritorno del Sora nell’elite del dilettantismo laziale ha fatto immensamente piacere agli appassionati del nostro calcio regionale.

Beninteso, riassaporare l’Eccellenza non può essere certamente considerato l’approdo definitivo da parte di chi ha avuto la fortuna di sfiorare la Serie B nel corso dell’indimenticabile era-Di Pucchio, ma può comunque essere considerato un ulteriore trampolino di lancio verso il ritorno sugli standard del passato.

Tutto ciò, a patto che il club bianconero trovi finalmente l’agognata stabilità dopo anni in cui alle rinascite hanno fatto immancabilmente seguito rovinose cadute.

L’ultima, datata un paio d’anni fa, ha ferito tanti cuori e non è stato semplice indurre i tifosi a riavvicinarsi al Tomei.

Adesso però sembra che qualcosa stia cambiando.

Le due promozioni consecutive ottenute da mister Antonio Tersigni e dai suoi uomini fanno nuovamente scintillare il blasone bianconero e possono fare da preludio a qualcosa d’ancor più ambizioso.

Ne parliamo con Stefano Cardazzi, ormai sorano d’adozione e protagonista di numerose fasi della storia recente della società.

 

Stefano, ventiquattro ore fa avete staccato ufficialmente il pass per l’Eccellenza che verrà.

Quali sono le tue sensazioni?

“E’ stata una grande emozione raggiungere questo obiettivo dopo tanti sacrifici compiuti.

Potevamo farlo anche una settimana prima, ma purtroppo siamo stati sfortunati nella lotteria dei calci di rigore contro lo Sporting Genzano.

Comunque va bene così, ora ci riposiamo e poi pensiamo al futuro…”.

sora festa

Che, immagino, sarà legato ancora al Sora.

“Con la società ne abbiamo già parlato nelle scorse settimane ed esiste certamente la volontà di proseguire insieme.

Ora aspettiamo e poi sapremo riparlarne.

La mia opinione è che gran parte della rosa attuale meriterebbe la conferma visti i risultati conseguiti e, soprattutto, il grande attaccamento alla maglia che ha dimostrato nel corso della stagione”.

Quest’anno il Girone D di Promozione era reso ancor più competitivo dalla presenza di grandi piazze.

Quanto vi ha dato fastidio essere considerati outsider rispetto ad altre squadre, almeno nella prima parte del torneo?

“Molto, non posso negarlo.

Forse ci snobbavano perchè venivamo dalla Prima Categoria, non so…

Questa diffidenza tuttavia ci ha dato anche una grande carica e, lavorando in silenzio, abbiamo raggiunto l’obiettivo, chiudendo soltanto alle spalle di un’Itri che ha meritato sul campo di vincere il campionato”.

Negli ultimi anni tu hai avuto modo di vivere da protagonista numerose fasi del calcio sorano.

Come definiresti quella attuale?

“Questa la considero un’epoca di rinascita, perchè so chi è al comando del club adesso e so quanto tenga a questi colori.

Io sono convinto che questa sia davvero la volta buona per tornare finalmente ai livelli che competono al Sora…”.

stefano cardazzi

Dopo il fallimento di due anni fa, la ripartenza condita da due promozioni consecutive.

Il Sora si conferma l’Araba Fenice del nostro calcio…

“Per me è complessivamente il quinto anno che indosso i colori bianconeri ed ogni volta che ci sono state delle problematiche societarie è stato un colpo al cuore.

Purtroppo la storia è stata sempre la stessa: tutte le volte che qui a Sora sono arrivate proprietà esterne alla città si sono verificati problemi.

E’ assolutamente necessaria la presenza di gente che conosca il valore di questi colori, che ami questa maglia, per tornare in alto.

Per questo adesso sono fiducioso…”.

Dopo un iniziale, umanissimo, scetticismo, mi sembra che i tifosi si siano riavvicinati alla squadra.

“Per farli tornare come ai bei tempi, dobbiamo far parlare i fatti.

Credo che abbiano comunque percepito l’impegno e l’abnegazione di società e squadra e che, piano piano, si stiano riavvicinando…”.

sora

La presenza del Sora nel prossimo Girone B di Eccellenza non può essere ignorata dalle altre rivali.

Si parte subito con l’obiettivo di vincere?

“Questo non lo so.

E’ ovvio che il Sora non è abituato ad un ruolo da comprimario e non credo che si attrezzerà per disputare un campionato puntando semplicemente a salvarsi.

Se resterà nel Girone B anche la prossima stagione, penso comunque che la favorita resti ancora quel Pomezia che tenterà nuovamente di approdare in Serie D”.

A chi dedichi questa meravigliosa stagione?

“Il primo pensiero non può non andare alla mia famiglia.

E’ essenzialmente grazie al loro incoraggiamento che ho deciso di tornare a Sora.

Sullo stesso piano, però, metto anche mister Tersigni ed il suo staff che mi hanno riaccolto come un figlio, facendomi sentire a mio agio fin dal primo giorno”.

 

 

 

Banner orizzontale Algida