Con otto reti all’attivo, l’ultima delle quali nell’importantissimo successo esterno di domenica scorsa sul campo del Fonte Meravigliosa, Jacopo Ferri è il miglior realizzatore stagionale del Certosa.
Arrivato in neroverde nella fase iniziale della scorsa stagione, l’ex talento del settore giovanile della Roma si è immediatamente calato con la giusta mentalità in una categoria per lui del tutto inedita, dimostrando grande umiltà oltre alle già riconosciute doti tecniche.
Elementi che hanno spinto mister Marco Russo ad assegnargli senza remore la fascia di capitano.
Ferri sa che ormai siamo entrati a pieno titolo nella fase decisiva della stagione ed è pressoché inutile avventurarsi in calcoli o tabelle.
In attesa che gli organi competenti si pronuncino sul noto ricorso del Città di Anagni in merito al match disputato una decina di giorni fa a Centocelle, la classifica dice che i romani godono di un paio di punti di vantaggio su quel Colleferro che giovedì prossimo busserà alla porta dei rivali per dar vita ad uno scontro diretto che potrebbe risultare decisivo per le sorti della volata-play off.
Prima però ci sarà da pensare alla trasferta del Parisio contro un’Insieme Formia che dalla Coppa Italia Dilettanti è uscita a testa alta e tra gli applausi dei propri tifosi e che adesso deve conquistare qualche ulteriore punto in campionato per tirarsi definitivamente fuori dalla lotta-salvezza.
Jacopo, state attraversando un periodo di forma straordinario.
Da Capitano ritieni che la squadra abbia ormai trovato la quadratura definitiva?
“Da Capitano ti rispondo che sicuramente sono soddisfatto di quello che la squadra sta facendo.
Fin dall’inizio della stagione, mister Russo e la società tutta ci hanno chiesto di alzare l’asticella rispetto al piazzamento dell’anno scorso e credo che ci siamo riusciti.
Con il trascorrere dei mesi, secondo me siamo diventati una squadra importante, acquisendo sempre maggior fiducia nei nostri mezzi.
Praticamente dalle prime giornate occupiamo stabilmente la seconda o la terza posizione ed ormai non siamo più una sorpresa, ma possiamo considerarci una certezza di questo girone”.
Dal tuo punto di vista, c’è stato un momento specifico nel quale avete capito di poter ambire a qualcosa di importante?
“Abbiamo cominciato il campionato abbastanza bene, poi ad un certo punto abbiamo accusato un piccolo calo, incappando in tre sconfitte consecutive ad ottobre.
Può sembrare un paradosso, ma proprio quello, a mio giudizio, è stato per noi il momento determinante, perché società e squadra sono state brave a compattarsi ed a gestire al meglio la situazione.
In questo modo è scattata la molla giusta e, domenica dopo domenica, in noi è maturata la consapevolezza di poter vivere una stagione veramente buona.
Questo gruppo è decisamente forte ed unito, tutti insieme ci siamo rialzati ed abbiamo fatto il nostro percorso”.
Otto gol rappresentano già un bottino significativo.
Ti sei posto un obiettivo specifico di qui al termine del campionato?
“Nella scorsa stagione ne realizzai nove ed all’inizio di questa intendevo far meglio ed arrivare almeno in doppia cifra.
A volte, per esigenze tattiche gioco in una posizione leggermente più arretrata ed è meno facile arrivare nei pressi della porta avversaria, ma lo faccio con piacere perché prima degli obiettivi personali vengono sempre quelli di squadra.
Comunque, mancano ancora sette partite e posso ancora migliorare lo score (sorride)…”.
Capitano, a partire da domenica prossima vi aspettano tre gare nel giro di sette giorni.
Si comincia da Formia, poi arriva il Colleferro ed infine l’ennesimo confronto stagionale con la Luiss al Don Orione.
Siete pronti?
“Siamo pronti, ma contestualmente cerchiamo sempre di vivere queste fasi con grande tranquillità.
Da questo punto di vista, io penso che i nostri giovani abbiano una grande fortuna: quella di condividere lo spogliatoio con un gruppo di elementi esperti che non li carica di eccessive pressioni, ma che ha saputo far comprendere loro, passo dopo passo, l’importanza di questo campionato.
Noi grandi siamo molto uniti tra noi e cerchiamo di gestire al meglio ogni momento.
Sappiamo perfettamente che, continuando ad usare la giusta serenità, potremo toglierci delle grosse soddisfazioni”.
Dimmi la verità: all’interno dello spogliatoio state già parlando della sfida di giovedì prossimo con il Colleferro?
“E’ naturale che il pensiero possa andarci, ma prima avremo una partita altrettanto fondamentale a Formia.
Fin dall’inizio del campionato, si sapeva che il Colleferro era strutturato per grandi obiettivi e non sorprende affatto che si trovi lì viste le risorse impiegate.
Giovedì sarà sicuramente una grande partita e non vediamo l’ora di giocarla.
Come sempre giocheremo con la massima umiltà.
Loro sono forti, è oggettivo, ma anche noi siamo consapevoli delle nostre qualità”.
Ormai indossi la maglia del Certosa da due stagioni.
Qual è la caratteristica che ti piace di più dell’ambiente neroverde?
“Ho respirato l’aria del professionismo per tanti anni, ma raramente mi era capitato di trovare un posto come questo.
Qui al Certosa ho conosciuto persone umili e che hanno l’intelligenza di non fare mai il passo più lungo della gamba.
Qui nessuno ti mette pressioni, ma si vive il calcio nel modo più corretto.
La filosofia del club è fissare un obiettivo alla volta, provando ad andare oltre solo nel momento in cui questo viene raggiunto.
Un fattore però emerge nettamente: siamo una vera famiglia ed è per questo motivo che sempre più calciatori verrebbero a giocare di corsa qui da noi…”.
Il tuo passato con la maglia della Roma lo conosciamo perfettamente.
Nel tuo cuore esiste ancora la speranza o l’ambizione di tornare a vivere certe categorie?
“Nel corso della mia vita ho dovuto affrontare varie problematiche ed ho vissuto molti alti e bassi.
Ai ragazzi più giovani ricordo sempre che quello del calciatore è il lavoro più bello del mondo e provo a trasmettere loro la mia esperienza.
Tornare a giocare in C a quasi ventotto anni sarebbe un grosso sogno, ma quello che adesso mi preme di più è provare a realizzarne un altro: quello di contribuire a portare in Serie D il Certosa.
La mia mente è proiettata verso questo obiettivo, tutti insieme dobbiamo compiere quel passo in più per raggiungere la categoria superiore.
Riuscirci sarebbe davvero fantastico”.