Parla Bricchetti, bresciano dal cuore nerazzurro: “Civitavecchia, fidati, l’anno prossimo ci rifaremo”

Parla Bricchetti, bresciano dal cuore nerazzurro: “Civitavecchia, fidati, l’anno prossimo ci rifaremo”

Ha piantato le tende nella Tuscia da sette anni ormai.

I tempi dei rimpianti sembrano ormai lontani, anche se di tanto in tanto rivede di fronte a sé il fantasma di Paloschi che se ne va e lui che prova ad inseguirlo prima che quel maledetto muscolo ceda e si stiri.

Daniele Bricchetti era una promessa del vivaio del Brescia.

Tutta la trafila nelle giovanili, due anni in Primavera ed anche qualche panchina in B con Serse Cosmi.

In quei giorni distanti ormai una decina d’anni il mondo è a colori ed il futuro appare carico di possibilità e di suggestioni.

L’esordio con i grandi sembra vicino poi però, quando sembra ormai venuto il tuo momento, il destino alza il ponte levatoio e ti fa cenno di andare a cercar gloria altrove.

Daniele si è dovuto ricostruire faticosamente, ripartendo da Olbia, transitando per Viterbo e poi diventando civitonico per maglia e per residenza.

Da un anno e mezzo, però, questo efficacissimo difensore centrale si è tinto l’anima di nerazzurro.

Di Civitavecchia e della sua gente si è innamorato ed è stato ricambiato per la dedizione con cui ha sempre indossato una maglia tanto gloriosa quanto portatrice d’afflizioni per chi l’ha nel cuore.

E’ bella la storia di questo ragazzo di ventotto anni che ha saputo miscelare il carattere naturalmente marcato dei bresciani a quello scanzonato che abbiamo da queste parti.

La esploriamo partendo dagli ultimi minuti di un campionato che sulla pelle dei tifosi della Vecchia ha lasciato tatuata l’ennesima delusione, ma con essa anche il grande orgoglio che lui ed i suoi compagni di squadra hanno saputo restituire loro.

 

Daniele, sono trascorsi quattro giorni dall’atto conclusivo della stagione.

Cosa rimane?

“Resta l’amarezza.

Al termine della gara di domenica scorsa con la Lepanto, non ti nascondo che la lacrima è scesa.

Noi ai play-off ci credevamo ed abbiamo continuato a crederci fino alla rete del 2-1 della Valle del Tevere”.

scudieri bricchetti civitavecchia

In campo eravate costantemente aggiornati sull’andamento del match di Forano.

Cosa hai provato quando è filtrata la notizia della rete di Federici?

“E’ stata una grande delusione.

Chiudere al secondo posto sarebbe stato un giusto premio per la rincorsa che abbiamo fatto dopo una stagione travagliata come questa.

E’ andata così, dobbiamo farcene una ragione e ripartire”.

In via Attilio Bandiera sono transitati cinque allenatori ed un numero illimitato di calciatori.

Con Pasquale Camillo però avete cambiato letteralmente marcia dopo le difficoltà dei primi mesi.

“Il mister ha avuto il grande merito di darci quelle qualità che in precedenza ci erano sempre mancate: la consapevolezza nei nostri mezzi ed un’organizzazione di gioco semplice, lineare e basata sul 4-4-2.

Camillo non ci ha fatto cambiare un modulo al giorno, ma ha insistito su quello che costituisce la base del calcio.

Inoltre, ci ha fatto tornare a credere di essere una squadra”.

pasquale camillo

Nel corso della strordinaria rimonta messa in atto nel corso del girone di ritorno, qual è stata a tuo giudizio la gara della svolta, quella in cui avete ricominciato a credere concretamente nel secondo posto?

“Per me è stata quella infrasettimanale con la Pro Calcio Tor Sapienza, una signora squadra, in uno stadio che era quasi gremito.

Quella vittoria è stata importante., anche se al rientro dalla sosta pasquale il pareggio esterno con la Cre.Cas. ci ha tagliato le gambe…”.

E’ quello il rammarico principale della stagione?

“Quel giorno abbiamo regalato un tempo ai nostri avversari, anche se nella ripresa il loro portiere ha compiuto un paio di grandi interventi.

Peccato perchè quello stesso giorno la Valle del Tevere aveva pareggiato con l’Eretum Monterotondo e potevamo mettere la freccia.

Comunque resto dell’opinione che i punti veri li abbiamo persi nel girone d’andata in partite come quelle con il Tolfa, la Compagnia Portuale ed il Real Monterotondo Scalo.

Se avessimo fatto il nostro, adesso i discorsi sarebbero altri…”.

Accantoniamo il passato e parliamo di futuro, allora.

Il prossimo anno ti ritroviamo al Fattori?

“L’intenzione c’è.

Qui mi trovo benissimo e con il presidente abbiamo già un accordo verbale.

Speriamo che l’ossatura del gruppo venga riconfermata, perchè le basi per far bene ci sono tutte”.

Con il tuo compagno di reparto Scudieri l’intesa è cresciuta con il trascorrere delle settimane.

“Confermo.

Tra gli aspetti positivi di questa stagione non posso non menzionare il fatto che mi sia trovato bene con tutti i compagni che mi hanno affiancato al centro della difesa, quindi con Scudieri, ma anche con Gimmelli e con Martorelli”.

Tu godi di una grande considerazione ed in passato hai anche avuto modo di metterti alla prova in categorie più rilevanti rispetto all’Eccellenza.

Non ti senti un po’ sminuito a dover frequentare questa categoria?

“Gli attestati di stima fanno sempre piacere, però io mi sono sentito più giocatore nel corso di questo anno e mezzo di Civitavecchia, piuttosto che nei cinque che ho passato al Flaminia Civitacastellana.

E dire che in quel periodo ho giocato pure contro squadre che si chiamavano Siena ed Arezzo…

Quando si è ventilata la possibilità di trasferirmi da queste parti, più di qualcuno mi ha detto che Civitavecchia è una piazza che non c’entra nulla con queste categorie.

Lì per lì ho pensato che fosse una delle solite chiacchiere del calcio, poi però mi sono reso conto che è davvero così.

Non è un’esagerazione”.

civitavecchia tifosi

Restando in tema di rimpianti, quale consideri il più grande della tua carriera agonistica?

“Sicuramente è relativo al mio secondo anno di Primavera nel Brescia.

Durante la stagione spesso mi allenavo con la prima squadra, che all’epoca giocava in Serie B ed era allenata da Serse Cosmi, e qualche panchina in campionato l’ho anche collezionata senza mai riuscire ad esordire.

Una settimana accade che giochiamo con la Primavera lo scontro diretto con il Milan.

Loro erano primi in classifica, noi terzi.

Ad un certo punto, Paloschi mi scappa ed io gli corro dietro, ma la gamba cede e mi stiro.

La settimana successiva la prima squadra era in grande emergenza in difesa per la partita con la Triestina e probabilmente sarebbe toccato a me.

In campo invece ci andò Andrea Rispoli, bravissimo ragazzo ed attuale capitano del Palermo.

Io finii la stagione e l’anno dopo ripartii da Olbia in C2 e poi da Viterbo”.

Ormai possiamo considerarti uno di noi.

Qual è il tuo bilancio?

“Sono sette anni che vivo in Tuscia e da sei abito a Civita Castellana, dove mi trovo benissimo, ho tanti amici e da un po’ mi sono anche fidanzato.

Al nord c’è troppa frenesia, mentre qui la gente tende a godersi la vita oltre a lavorare.

Roma è ad uno schioppo ed è magnifica.

L’unico problema è il traffico sul raccordo.

Ogni volta che leggo il cartello “Labaro” partono gli ingorghi ed anche le maledizioni (ride)…

Per il resto, qui sto davvero da Dio”.

Cosa possiamo dire ai tifosi del Civitavecchia per lenire almeno in parte la delusione di domenica scorsa?

“Voglio raccontarti un episodio.

Poco dopo la fine della partita, molti tifosi mi hanno scritto per ringraziare me ed i miei compagni per quello che siamo riusciti solo a sfiorare.

Una persona me ne ha scritto uno bellissimo e che conserverò a lungo nel cuore.

Diceva: “Dopo anni avete fatto rinascere una tifoseria spenta e delusa”.

Questa la giudico la nostra vittoria più bella.

daniele bricchetti

Personalmente posso dire che quest’anno ho deciso di restare a Civitavecchia nonostante avessi ricevuto offerte da cinque o sei squadre di Serie D perchè io di questa piazza mi sono innamorato.

Sono il primo ad essere dispiaciuto per non essere riuscito a realizzare questo sogno per un solo punto, però ci riproveremo.

Da quel che mi risulta, il presidente Arduini è ancora più carico in vista della prossima stagione e vuole fortemente portare questa società nel calcio che conta.

Ai tifosi dico solo che, se quest’anno il 101% del nostro impegno non è bastato, nella prossima stagione daremo il 102% pur di riportare Civitavecchia nella categoria superiore.

Parola di Daniele Bricchetti”.

 

 

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