Grazie ad una straordinaria costanza di rendimento la Boreale si sta rendendo protagonista di una stagione strepitosa.
Sulla scorta dell’annata trascorsa, conclusa con una salvezza diretta che in virtù della formula vigente è equivalsa di fatto alla vittoria di un campionato, il club del Presidente Leandro Leonardi ha giustamente confermato in panchina Mirko Granieri.
Una scelta che sta ripagando alla grande, dal momento che la squadra di via della Camilluccia, partita senza fanfare e senza proclami, ha scalato le gerarchie del Girone A di Eccellenza fino a raggiungere domenica scorsa il secondo posto ad una sola lunghezza dall’Anzio capolista.
Lo snodo di domenica prossima al Don Orione con il Civitavecchia di Paolo Caputo, appaiato ai romani in classifica, promette scintille e potrebbe dare indicazioni sulla piega che prenderanno gli eventi in vista del rush finale.
Purtroppo il match non potrà godere della presenza di uno degli uomini più attesi.
Il grande ex Gianluca Toscano si sta riprendendo da una piccola lesione muscolare rimediata qualche settimana fa e non potrà indossare la “sua” amatissima numero 11, saltando un’affascinante sfida a distanza con il capocannoniere del torneo, quel Manuel Vittorini che in molti ritengono il suo erede naturale.
Bomber tra i più affermati del nostro calcio, l’attaccante romano è a soli nove gol dall’incredibile traguardo delle 400 reti in carriera e nonostante l’età non sia più verdissima a smettere non pensa minimamente.
Con lui possiamo comunque esplorare il momento dei viola.
Gianluca, non posso non cominciare col chiederti come stai.
“Sono in ripresa.
Purtroppo qualche settimana fa ho rimediato una piccola lesione al polpaccio e, come sa chi gioca a calcio, quella è una zona del corpo abbastanza rognosa.
Dispiace di non poter dare il mio contributo alla squadra in un momento così importante, ma conto di rientrare in gruppo entro una decina di giorni”.
Sei arrivato dal Città di Cerveteri a dicembre ed hai immediatamente fornito un grande contributo in fase realizzativa.
Che ambiente è quello della Boreale?
“E’ molto tranquillo.
Nel momento stesso in cui sono approdato alla Boreale, il Presidente Leonardi, il direttore Villi e mister Granieri mi hanno subito chiarito apertamente che il nostro obiettivo stagionale sarebbe stata la salvezza, da raggiungere possibilmente il prima possibile.
Per quanto mi riguarda, io ho semplicemente cercato di tramettere la mia esperienza e le mie qualità, dando una mano al gruppo.
Strada facendo, però, tutti quanti ci siamo accorti che potevamo ambire a qualcosina in più e questo grazie all’entusiasmo di una società che non ci fa mai mancare nulla e che è sempre presente”.
Ad inizio stagione nessuno avrebbe potuto immaginare che vi sareste trovati lassù a meno di due mesi dal termine del campionato.
“Qui ho trovato davvero un grande gruppo, in squadra non c’è un singolo elemento che abbia una visione diversa rispetto agli altri.
Siamo compatti e concentrati.
Gli allenamenti sono davvero intensi e mirati, ma riusciamo anche a divertirci.
Nel corso del campionato abbiamo capito di non essere inferiori a nessuno, un dato reso evidente dal fatto che gli scontri diretti li abbiamo vinti quasi tutti.
Ora che l’obiettivo stagionale lo abbiamo già raggiunto, proveremo ad alzare l’asticella…”.
Sei alla Boreale da circa tre mesi.
Secondo te, qual è il segreto del percorso incredibile che state realizzando?
“Non mi stancherò mai di ribadirlo: è il gruppo.
In qualunque contesto, se non c’è un gruppo forte e coeso, non si va da nessuna parte.
Altrettanto importanti sono la presenza costante del Presidente e del direttore e le capacità di un mister che sa dialogare nel modo giusto con tutti noi”.
Domenica bussa alla vostra porta il Civitavecchia ed anche loro, da un mese a questa parte, sono in evidente crescita.
Che tipo di gara prevedi?
“Conosco bene mister Caputo, è un tecnico dalla grandissima esperienza e, da quando è arrivato, ha dato al Civitavecchia una nuova verve.
Mi aspetto una gara molto combattuta e con pochi gol”.
Tra le altre cose, tu sei un ex nerazzurro.
Che ricordi hai di quell’esperienza?
“A Civitavecchia sono stato bene e conservo un ottimo ricordo di una piazza importante, oltre che del Presidente Patrizio Presutti e dei tifosi.
Purtroppo fu una stagione contraddistinta da qualche alto e basso per molti motivi”.
Trovi analogie tra Mirko Granieri e Paolo Caputo?
“Sì, sono molto simili.
Caputo ha già vinto tanto in carriera e sappiamo tutti cosa sia in grado di dare alle sue squadre.
Granieri è ancora giovane, ma anche lui con il suo staff sa trasmettere molto e riesce a far salire il livello delle prestazioni di ogni calciatore.
Sono convinto che in futuro potrà aspirare ad esperienze nelle categorie superiori grazie alle qualità che possiede”.
Da Bomber a Bomber, qual è il tuo pensiero su Vittorini?
“Da alcune stagioni a questa parte, Manuel sta dimostrando di essere un lusso per questa categoria e gli faccio davvero i complimenti.
Mantenere questo livello non è mai semplice, anche perché se viene abituata in un certo modo la gente poi si aspetta sempre grandi numeri da parte tua e non sempre è facile trovare continuità di rendimento.
Io che la classifica marcatori l’ho vinta per cinque stagioni di fila ne so qualcosa…”.
Qualcuno afferma che questa potrebbe essere la tua ultima stagione e che in cuor tuo vorresti chiudere, regalando un traguardo storico alla Boreale.
Tu cosa rispondi in merito?
“Rispondo che non ci penso affatto.
Nonostante abbia trentanove anni, mi sento ancora bene fisicamente ed anche qui alla Boreale sto dimostrando di poter fare ancora la differenza.
Alle chiacchiere ed ai giudizi sommari di alcuni non rispondo, perché nella mia carriera ho sempre preferito far parlare il campo ed io in campo mi diverto ancora.
Il campionato è bello, appassionante ed aperto ed ora che siamo lì proveremo a giocarcelo fino in fondo anche noi della Boreale”.