Boreale, caccia ad un’altra impresa. Granieri: “Ecco perché questo club è speciale. Casavecchia? Lui non sbaglia mai”

Boreale, caccia ad un’altra impresa. Granieri: “Ecco perché questo club è speciale. Casavecchia? Lui non sbaglia mai”

La Boreale è stata senza ombra di dubbio una delle più straordinarie sorprese della passata stagione nel Campionato di Eccellenza.

Inseriti in un girone difficilissimo, i biancoviola del Presidente Leandro Leonardi sono riusciti a centrare una magnifica salvezza diretta che dodici mesi fa in pochi seppero pronosticare.

Ed invece i romani hanno stupito tutti e con impegno e dedizione hanno centrato la permanenza in categoria.

Nel calcio, si sa, le casualità incidono solo fino ad un certo punto e la formazione di via della Camilluccia è ripartita esattamente dal punto in cui si era fermata, aprendo il suo campionato con quattro punti a referto nelle prime due uscite.

Un bottino più che prezioso, anche rimane nell’aria un vago rimpianto per il pari subito in extremis domenica scorsa a Primavalle.

Mirko Granieri, confermatissimo in panchina nonostante le sirene estive che lo vedevano ambito da altre realtà, è consapevole che ripetersi sarà molto complicato, ma sa pure di poter contare sulla sobrietà di una società in grado di dare sempre seguito alle parole con i fatti e sulle riconosciute qualità dei suoi uomini, in primis quelle di Leonardo Casavecchia “l’unico che non sbaglia mai”.

Su queste basi e da simili presupposti è cominciata la stagione 2022/23 per la Boreale.

 

Il vostro campionato è cominciato sulla falsariga di quello passato.

Sei soddisfatto dei quattro punti già raccolti o resta un filo di rimpianto per il pari subito in extremis a Primavalle contro l’Aureliantica Aurelio?

“Mi ritengo molto soddisfatto, anche perché l’Eccellenza sembra tornata quella di dieci anni fa, ossia di quando cominciai io.

Le prime due partite sono state difficilissime ed hanno comportato un dispendio fisico e mentale incredibile.

Quest’anno vedo un livellamento verso l’alto che ha del clamoroso e per chi concorre come noi per la salvezza aver già incamerato quattro punti in un contesto simile è davvero straordinario.

Poi, è chiaro che subire un pareggio su calcio di rigore al 93’ un pizzico di rimpianto te lo lascia, ma dobbiamo riconoscere che loro non hanno rubato nulla.

L’Aureliantica Aurelio è una formazione molto attrezzata ed organizzata e la partita è stata tosta.

A me comunque la squadra è piaciuta tantissimo per il carattere e la personalità con cui ha interpretato la partita.

Forse se avessimo avuto un pizzico di coraggio in più avremmo potuto chiuderla, ma sul 2-1 è subentrata un po’ di paura.

Direi che è lo scotto che si paga quando schieri una squadra molto giovane e con due classe 2005 dal primo minuto.

Questa peraltro è la filosofia del club e, considerate anche le recenti cessioni all’Ascoli di due talenti come Coticoni e Bosio, la strada è quella giusta.

Il pareggio finale comunque non è assolutamente uno scandalo per quanto visto in campo.

Ora guardiamo avanti, facendo leva sui nostri pregi e cercando di migliorare dove possiamo farlo, senza la frenesia di guardare costantemente la classifica”.

Lo scorso anno avete stupito la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori, conquistando una splendida salvezza diretta in un girone difficilissimo.

Qual è stata la ricetta per riuscirci?

“A mio giudizio, siamo stati bravi a convincere i ragazzi che nel calcio diventi bravo quando ti senti bravo.

Il nostro era un gruppo giovane con tanti aspetti da migliorare ma anche con le sue qualità.

Ai ragazzi ho chiesto di giocare liberi da pressioni per poter crescere mentalmente un passo alla volta.

Il format di quest’anno può sembrare più facile ma, come accennato in precedenza, il torneo è più livellato verso l’alto.

Noi dovremo essere ancora più bravi per centrare quegli obiettivi che sono proporzionati alla nostra realtà, cercando di sfruttare il lavoro della scorsa stagione”.

Con il Presidente Leonardi ed il ds Villi esiste un rapporto di grande stima reciproca.

Possiamo dire che al Don Orione hai trovato la dimensione giusta dopo le esperienze precedenti?

“Il rapporto con il Presidente Leandro Leonardi ed il direttore sportivo Maurizio Villi è stupendo.

La società parla poco e lo fa solo per dire le cose che vanno dette, senza lanciarsi in promesse che non si possono mantenere.

Dopo aver girato tutto il Lazio, qui ho provato l’immediata sensazione di essere arrivato nel posto giusto al momento giusto.

Sono davvero contento di essere qui, perché sento che il mio lavoro viene compreso e rispettato ed i giudizi non variano a seconda dell’esito di una partita.

Siamo tutti consapevoli che anche quest’anno dovremo soffrire fino all’ultimo minuto dell’ultima partita, ma vogliamo raggiungere il nostro obiettivo.

Leonardi è il presidente più coerente che abbia mai conosciuto: lui cerca di migliorarti attraverso il suo esempio e non con le parole e qui alla Boreale si scelgono con cura quelle da dire e quelle da non dire.

Non fa come altri che appaiono solo quando le cose vanno bene.

Villi?

Non andare d’accordo con Maurizio è praticamente impossibile, è una persona straordinaria”.

Quest’anno il campionato ripropone il format pre-covid.

Quali difficoltà presenterà secondo te?

“Io credo che sarà basilare gestire bene i fisiologici momenti-no della stagione.

Chi riuscirà a farlo si tirerà fuori dalla zona-salvezza, mentre chi perderà la testa dopo qualche passo falso e rinnegherà le proprie idee avrà dei problemi.

Fortunatamente noi avremo la possibilità di contare su uno che non sbaglia mai…”.

Vale a dire?

“Mi riferisco a Leonardo Casavecchia, naturalmente.

Lui è un ragazzo speciale ed un modello per i suoi compagni.

Oltre a mettersi sempre a disposizione dei ragazzi, lo trovo incredibile sotto il profilo tecnico-tattico.

Di difensori forti ne ho allenati in passato, penso a gente come Alessio Pralini ed a Stefano Martinelli per esempio, ma nessuno era completo come lui sia in marcatura che nella conduzione del reparto”.

Domenica prossima ospiterete al Don Orione una Pfc che ha incassato due sconfitte nelle prime uscite stagionali.

Quando si presenta un avversario animato da grande voglia di riscatto, come va affrontato?

“Stimo molto Franceschini, lo considero un allenatore in grado di far giocare bene le proprie squadre.

Loro sono forti ed è evidente che, se impostiamo una gara con l’idea di fare “un cazzotto ciascuno”, andiamo incontro ad una sconfitta.

Piuttosto dovremo cercare di limitare i loro pregi ed avere una soglia di attenzione estremamente alta per l’intera durata del match.

Il fatto che vengano da due sconfitte nelle gare iniziali del torneo ti fa capire che questo campionato rischia di portarti in dote un bell’esaurimento nervoso per quanto è complesso.

Qui arriverà una squadra arrabbiata e che non merita l’attuale classifica, ma penso che neppure loro siano tranquilli al pensiero di dover affrontare la Boreale…”.

Come hai più volte rimarcato, il torneo è estremamente livellato verso l’alto.

Quali sono le tue personali favorite e che tipo di obiettivo si è prefissato la Boreale?

“Noi corriamo per restare in questa categoria e vogliamo provare a centrare la salvezza possibilmente senza ricorrere ai play-out.

Le favorite per me sono Civitavecchia ed Unipomezia, ma sono sicuro che anche la W3 Maccarese, che ha un impianto di gioco formidabile e giocatori forti in rosa, saprà inserirsi nella lotta al vertice.

Nel gruppetto delle migliori poi vanno annoverate anche squadre di grande qualità come Campus Eur ed Anzio”.