Bellistri rilancia la sfida: “Grazie Atletico Vescovio, ma adesso voglio tornare in D”

Bellistri rilancia la sfida: “Grazie Atletico Vescovio, ma adesso voglio tornare in D”

Nonostante la giovane età (tra una manciata di giorni festeggerà i suoi primi vent’anni, auguri), Alessandro Bellistri ha le idee molto chiare.

Cresciuto nella fertile cantera del Savio di Paolo Fiorentini ed irrobustitosi dagli Allievi Nazionali in avanti in quella della Lazio, dove era considerato un prospetto di sicuro avvenire, l’esterno vuole fare del calcio una prospettiva di lavoro a tutto tondo.

Da questo presupposto è nata l’esigenza di svincolarsi recentemente dall’Atletico Vescovio, club che gli ha permesso di tornare a vivere pienamente la passione per lo sport che ama.

Dopo un paio di stagioni piuttosto turbolente a causa di qualche problema fisico ma anche per colpe non dipendenti dalla sua volontà, Alessandro ha assaporato l’Eccellenza nostrana.

Dodici presenze complessive nel Girone A gli hanno permesso di capire che ormai la piena efficienza fisica è stata ritrovata e che ora può tornare a mettersi in gioco nelle categorie superiori, magari in quella Serie D dove ha dimostrato di saper stare tranquillamente.

Bellistri sa giocare indifferentemente da esterno basso e da esterno alto.

E’ un calciatore molto veloce e bravo nelle chiusure difensive e contestualmente sa puntare l’uomo ed andarsene in dribbling, qualità che gli sono rimaste dagli inizi, quando veniva schierato soprattutto in avanti.

“Delle stagioni al Savio ho ricordi bellissimi, specialmente quelli legati alla conquista del titolo con gli Allievi – esordisce ai nostri microfoni Bellistri – Il presidente Fiorentini è stato una sorta di secondo padre per me, una persona fantastica con cui ancora sono in contatto”.

Bellistri, che era stato ceduto alla Juventus ma non si era sentito di partire alla volta di Torino, successivamente è finito alla Lazio.

“Quello in biancoceleste è stato un periodo bello, ma allo stesso tempo complicato – ricorda il giocatore – Dopo appena tre giorni di ritiro scoprii di avere un problema alla schiena che mi tenne lontano dal campo per quasi quattro mesi.

Mister Franceschini però mi stimava e così, quando rientrai, ci misi poco ad ottenere una maglia di titolare che indossai per il resto della stagione ed anche per il torneo “Arco di Trento”.

L’anno successivo dovevo far parte della Primavera allenata da Simone Inzaghi, ma con lui sono sorti dei disguidi a livello caratteriale e così andai alla Lupa Roma che all’epoca militava in Serie C.

Il primo anno fu molto positivo: giocavo nella Berretti di mister Greco, uno dei migliori tecnici che abbia conosciuto.

bellistri lupa roma

Il secondo anno ebbi invece qualche problema, la società passò di mano…

Fu una stagione un po’ sterile.

A fine anno fui sul punto di passare allo SFF Atletico, ma dopo un lungo e antipatico tira e molla le società non si accordarono. 

E’ stata una stagione molto difficile e contraddistinta da una calcificazione inguinale emersa ad agosto e che nel gennaio successivo mi ha costretto ad operarmi per poi tornare ad assaporare il terreno di gioco a maggio.

Di quel periodo da dimenticare mi piace però ricordare il supporto che mi diede mister Quinzi, una persona eccezionale”.

bellistri lupa roma 2

L’esperienza all’Atletico Vescovio è stata più breve rispetto alle precedenti.

“E’ stata comunque importante perchè mi ha permesso di ritrovare quella passione per il calcio che avevo smarrito fino a prendere in considerazione l’eventualità di smettere – sottolinea Bellistri – Ringrazio tutti, ed in particolar modo Ermanno Pansa per aver compreso le ragioni che mi hanno portato a chiedere di essere svincolato”.

I motivi sono chiari e Bellistri non usa giri di parole.

“Quando ho riacquistato la condizione, ho cominciato ad avvertire le differenze rispetto ai ritmi di allenamento del passato – dice il giocatore – Abituato ad una gestione diversa, mi sono sentito, per così dire, fuori luogo.

Da qui è nato il pensiero di svincolarmi per provare a salire di nuovo in Serie D”.

duello bellistri

Una riflessione onesta, quella di Bellistri, sia nei confronti dell’Atletico Vescovio che verso se stesso.

“Vado in cerca di qualcosa che mi porti più vicino possibile al vivere il calcio come una reale prospettiva di lavoro – chiosa il giocatore romano – Punto a rilanciarmi in Serie D, questa è la mia speranza”.

 

 

 

 

banner natale oro