Astrea, Di Iorio si prepara al gran finale: “A giugno smetto, voglio provare a chiudere in bellezza”

Astrea, Di Iorio si prepara al gran finale: “A giugno smetto, voglio provare a chiudere in bellezza”

Le ultime due vittorie ai danni di Città di Paliano e Gaeta hanno restituito alla classifica dell’Astrea una dimensione certamente più consona al blasone ed alla qualità media dell’organico a disposizione di Marco Ferretti.

Il club facente capo alla Polizia Penitenziaria adesso però si trova tra “color che son sospesi”, ossia veleggia in quel limbo che ti porta a covare ancora qualche speranza di agganciare il secondo posto, senza tuttavia sentirti pienamente al riparo dalle sabbie mobili della zona-play out.

Il margine d’errore è quindi piuttosto ridotto e certamente le prossime tre partite contro Insieme Ausonia, Vis Sezze ed Atletico Lodigiani potranno gettar luce sull’amletico dubbio che aleggia dalle parti di via Barellai.

Simone Di Iorio, che tra qualche mese soffierà sulle sue prime quaranta candeline, è uno dei vecchi saggi dello spogliatoio biancazzurro.

Di calcio nella sua vita ne ha vissuto parecchio e, prima ancora di procedere alla disamina sul momento dell’Astrea, ti spara subito il bolide che non ti aspetti.

“A giugno dico stop, credo sia il momento giusto per farlo – esordisce il numero 9 dell’Astrea – Volevo già farlo l’anno scorso, ma poi la società mi ha chiesto di dare ancora il mio contributo e non mi sono tirato indietro.

Nel corso degli ultimi mesi, tuttavia, ho dovuto convivere con qualche problemino, vedi la fascite plantare che mi ha costretto anche a giocare con delle infiltrazioni.

L’entusiasmo c’è sempre, sia chiaro, però voglio essere io a determinare quando smettere e sento che il momento sta arrivando.

Non posso sopportare il pensiero di sentire gente che in tribuna dice: “Guarda quello, ormai si trascina”.

Cercherò di concludere in bellezza e da giocatore vero.

A giugno parlerò di nuovo con la società e vedremo se ci sarà modo di restare nello staff.

Il mio sogno sarebbe quello di cominciare un percorso da dirigente”.

Il tempo per valutare le soluzioni più appropriate in vista della seconda vita calcistica non mancherà.

Prima però c’è da pensare alla fase conclusiva di una stagione che nel Girone B di Eccellenza può riservare ancora numerosi spunti di cui parlare.

“Domenica abbiamo approcciato molto bene e, secondo me, abbiamo vinto con pieno merito a Gaeta – racconta Di Iorio – Sapevamo cosa attenderci da parte loro ed abbiamo agito di conseguenza.

Alla fine, la nostra vittoria sarebbe potuta anche essere più larga, ma va bene così”.

Con 33 punti all’attivo adesso l’Astrea si trova ad una manciata di punti dalla piazza d’onore, ma ha poco margine sulla zona calda della classifica.

“Il nostro obiettivo è quello di raggiungere prima possibile quei 43 punti che dovrebbero risultare sufficienti per la salvezza diretta – riflette il bomber – Adesso siamo in quella classica terra di nessuno dove se sbagli due partite rischi di rimanere impantanato.

Dobbiamo vivere alla giornata, ragionare partita dopo partita e poi, se saremo stati bravi, potremo pensare a divertirci (sorride)…”.

La sensazione è che il trittico terribile che avrà inizio domenica prossima dalla sfida casalinga con la capolista del torneo potrà chiarire in maniera inequivocabile il destino della formazione di Ferretti, terzo tecnico di una stagione che fin qui ha riservato numerose variazioni, sia tecniche che societarie.

“E’ chiaro che, quando cambi tre allenatori nel giro di pochi mesi, qualcosa puoi pagare – prosegue il centravanti – Gli allenamenti cambiano, così come viene modificato l’approccio alla partita.

Ogni tecnico, si sa, ha la propria impostazione.

Adesso speriamo non ci siano più cambiamenti da qui alla fine (ride)…”.

Anche Di Iorio, che fin qui ha messo a referto otto reti, si è trovato spesso nelle condizioni di variare partner d’attacco, passando da Ivan Giuntoli ad Alessio Cipriani.

“Abbiamo avuto numerosi infortuni, io stesso sono spesso costretto a stringere i denti per scendere in campo – dice l’attaccante – Purtroppo Ivan ha dei problemi che non gli consentono di avere la giusta continuità e quindi da un po’ di tempo a questa parte gioco con maggior frequenza con Cipriani che strutturalmente ha caratteristiche simili alle mie.

Sono giocatori diversi, io cerco comunque di dare una mano…”.

Da quando è retrocessa in Eccellenza, l’Astrea somiglia a quel Godot che tutti aspettano ma che poi finisce col non non arrivare mai.

Difficile comprendere i perché ed attuare le giuste contromisure.

“La prima stagione fu di assestamento ed infatti chiudemmo al settimo posto.

Per me l’opportunità più concreta di risalire in Serie D l’abbiamo avuta nella seconda e poi nella terza stagione, quando eravamo quadrati a sufficienza per vincere, ma purtroppo una serie di infortuni ci ha condizionato nella parte decisiva del torneo – ricorda Di Iorio – Ora siamo tutti più grandi ed all’esperienza dovrebbe essere abbinata una giusta dose di brillantezza.

In futuro si dovrà lavorare con maggior cura sugli under, perchè i giovani possano rappresentare la linfa vitale dell’Astrea e consentano al club di tornare in alto”.