All’Angelo Sale un urlo: “LaDi è nostra!”

All’Angelo Sale un urlo: “LaDi è nostra!”

Il Ladispoli festeggia la Serie D.

Cinquemilaquattrocentosettantotto giorni l’impresa di Pontassieve, quando la squadra allenata da Ugo Fronti alzò al cielo una stupenda Coppa Italia Dilettanti grazie alla zampata di Daniele Galassi contro il Derthona, tredici anni dopo l’amara retrocessione in Eccellenza, i tirrenici riabbracciano la massima categoria dilettantistica nazionale.

Dopo aver eliminato i quotatissimi abruzzesi del Paterno in semifinale, alla formazione di Pietro Bosco sono stati sufficienti due pareggi contro il Villafranca Veronese per realizzare un sogno al quale il club di Umberto Paris lavorava alacremente da anni.

umberto paris ladispoli

Lo ha fatto di fronte alla sua gente, come era giusto che fosse, a coronamento di una stagione partita quasi undici mesi fa e, non a caso, nella prima annata calcistica vissuta per intero nel bell’impianto di Campi della Vaccina e non sull’aspra terra del Martini Marescotti.

Superare l’ultimo scoglio non è stato semplice: i veneti, che molto probabilmente saranno comunque ripescati in D, si sono dimostrati squadra molto solida ed organizzata.

Il Ladispoli però ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, pur essendo in riserva da qualche settimana.

marvelli ladispoli

Marvelli e compagni volevano fortissimamente mettere la sospiratissima ciliegina su una torta già gustosa e, laddove non sono arrivate le residue energie fisiche, hanno saputo interpretare con grande intelligenza questi play-off.

Oggi è finita 1-1, con i padroni di casa in rete dopo una dozzina di minuti grazie allo stacco prepotente del più giovane in campo, Alessio Gallitano, vero spauracchio dei veronesi nei 180′, e gli ospiti ad impattare a metà ripresa grazie ad Ibou Faye Pape, lesto a ribattere in rete un calcio di rigore che Travaglini aveva respinto ad Elia.

In mezzo tante emozioni: da un clamoroso salvataggio sulla linea di Salvato su Menolli ad un contropiede scialacquato con eccessiva prodigalità dalla coppia La Rosa-Cardella.

Soffrendo, compattandosi con la sua gente, il Ladispoli è comunque in Serie D.

Una vittoria che ha molti volti ed un solo padre.

Il padre non può che essere Umberto Paris, presidente gentiluomo.

Uno che per la sua creatura ha investito ogni stilla di energia e che, contrariamente a quanto avrebbero fatto parecchi suoi colleghi, al termine del match non ruota la coda, ma si mette a dispensar bibite e panini ai calciatori suoi ed a quelli del Villafranca.

Una lezione d’umiltà che andrebbe appresa da parecchi nel nostro ambiente.

nista ladispoli

I volti sono quelli di Pietro Bosco, profeta in patria ed in lacrime al termine del match al pari del direttore sportivo lo Paolo Nista, commosso come mai ci era accaduto di vederlo e rassegnato all’idea di vedersi biondo al risveglio per scommessa e per amore.

Descrivere uno ad uno i calciatori sarebbe forse stucchevole: tutti hanno avuto rilevanza in questo successo e tutti, nessuno escluso, è giusto che godano di questo trionfo.

Molti di loro li abbiamo conosciuti meglio durante l’anno attraverso il nostro sito: sono tutti ragazzi sani, entusiasti, pienamente coinvolti nel progetto.

bosco ladispoli

Bravi i più esperti e bravi, anzi bravissimi, i giovani.

Tutti meritevoli di un successo che, a nostro giudizio, affonda le proprie radici dal pari interno con la Vis Artena e dalla successiva sconfitta di Tolfa: lì i tirrenici hanno visto le streghe, ma le hanno fatte volar via con la personalità della grande squadra.

Il Ladispoli gode e fa godere anche il Ronciglione United, che da questa sera festeggia il suo ufficiale ripescaggio in Eccellenza.

Il Ladispoli gode e fa godere anche il calcio laziale che finalmente infrange quello che era divenuto un vero tabu: erano nove stagioni che la seconda classificata nel Girone A dell’Eccellenza nostrana non vinceva i play-off.

L’ultima fu l’Anziolavinio di Paolo D’Este.

E’ una serata di gioia in riva al Tirreno e, mentre la notte scivola via tra brindisi e sorrisi, il nostro pensiero vola a quei ragazzi che hanno contribuita ad accenderla.

tifosi ladispoli

Il Ladispoli gode e durante la stagione ha fatto spesso godere anche i nostri occhi.

Quei ragazzi fasciati di rosso e di blu ci lasciano in dote una lezione che speriamo di fare nostra: si può vincere anche giocando un calcio arioso e godibile.

Che sia una nuova alba per tutti?

 

 

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