PROMOZIONE, FALCONI (RODOLFO MORANDI): “CHIAMATEMI PAZZO, MA SO CHE POSSIAMO SALVARCI ALLA GRANDE!”

PROMOZIONE, FALCONI (RODOLFO MORANDI): “CHIAMATEMI PAZZO, MA SO CHE POSSIAMO SALVARCI ALLA GRANDE!”

Un terzino di grande spinta e costanza di rendimento con un recentissimo passato anche in Eccellenza da titolare, Marco Falconi, classe 1990. Adesso però i punti in classifica nel gruppo A di Promozione con il suo Rodolfo Morandi sono appena 2 e la squadra lidense del presidente Cannone è ultima in classifica. Ma Falconi va contro tutto e tutti: “sarò matto, incosciente o semplicemente vedo quello che valiamo meglio di altri, ma possiamo salvarci molto bene e ambire ai playoff”.

 

Il terzino del Rodolfo Morandi di mister Di Marco, Falconi, classe 1990. Tra le sue esperienze anche Ostiamare e Ostiantica.
Il terzino del Rodolfo Morandi di mister Di Marco, Falconi, classe 1990. Tra le sue esperienze anche Ostiamare e Ostiantica.

 

Marco Falconi, innanzitutto iniziamo col parlare della vostra squadra partendo dal nome, vi scoccia che tutti gli addetti ai lavori o quasi continuino a chiamarvi “Real Morandi” anzichè “Rodolfo Morandi”?

Chiaro che ci da fastidio, ma il giusto, un po’ come se il Real Madrid avesse il nome sbagliato su commenti e telecronache ogni domenica. Purtroppo per questo ho solo una spiegazione: contiamo poco o siamo malvisti a livello di federazione per cose che appartengono al passato adesso anche neppure troppo recente di questa società. Se qualcuna dello stesso nostro girone di Promozione sentisse il suo nome storpiato una o due volte, vedreste che chi di dovere verrebbe subito redarguito. Ma a noi fa piacere per certi versi, visto che non siamo solo retrocessi dall‘Eccellenza, ma abbiamo macinato anche promozioni con tutto l’ambiente calcio che continuava a chiamarchi “Real Morandi”, l’importante è che la gente sappia che il Morandi ora merità più considerazione perchè cerchiamo di lavorare sempre al meglio ed una società di livello assoluto come l’Ostiamare ci ha permesso da subito di giocare sul loro campo, segno che non siamo dei criminali come qualcuno ama definirci, sbagliando di grosso.

 

Sta di fatto che la vostra situazione è pesante, siete ultimi e rischiate la seconda retrocessione consecutiva dopo quella dell’anno passato…

L’anno passato ci hanno piazzato in eccellenza ad agosto e abbiamo fatto davvero tutto quello che potevamo, anche perchè la squadra fu completata all’ultimissimo, eppure giovani come Pagnanelli, ora in Eccellenza al Grifone Monteverde, dove c’è anche il nostro vecchio mister Sandro Cuomo e Della Vecchia, centrocampista campione con la Juniores di Giannichedda al Torneo delle Regioni, grazie a noi si sono fatti notare alla grandissima. Io sono rimasto perchè mi bruciava da morire la vecchia retrocessione, figuratevi quanto combatterò per evitare questa, avevo offerte anche dall’Eccellenza ma io sento di essere legato al Morandi e alla città di Ostia in modo particolare, avendo giocato anche l’Eccellenza con la stessa Ostiamare e aver cominciato in seconda categoria a farmi le ossa con l’Ostiantica. Tutta la mia vita, scolastica, sentimentale, calcistica, si è sviluppata qua e ora voglio lottare per far ricredere qualche “fenomeno” del pronostico. Anzi, se cambiamo testa, sarò un pazzo, ma io credo che ci si possa salvare alla grande e cercare anche un miracolo playoff, certo ora nessuno mi crederebbe, abbiamo perso ancora (1-4 contro l’Ostiantica di Greco)

 

Ma allora questa differenza di rendimento tra le tue aspettative e la classifica da cosa è data?

Sono stupito anche io, ma sicuramente abbiamo un gruppo giovane, messo su con pochi soldi ma tanto ingegno da mister Di Marco e dal presidente Cannone, e siamo un mix di giovani leve e meno giovani come Emidi e capitan Daniele Cannone, che sono le due nostre figure più carismatiche. Poi c’è il portierino del 1996 Bermudez insieme al più esperto Merciaro c’è Marco Albanesi tornato da Malta dove era in prova che gioca molto bene a centrocampo ed è del 1993, c’è l’esperienza di Ianniciello in difesa, e paradossalmente il migliore di tutti è proprio Cristian Pompei, esterno d’attacco ex Pescatori classe 1996 già due gol e tanto movimento. Per me il materiale è ottimo, e mi ci metto anche io: possiamo e dobbiamo dare di più, perchè il mister, uno che è stato anche protagonista da giocatore della scalata del Morandi, ha tante idee, studia molto calcio, ma noi dobbiamo osare di più, cercare di fare più gioco offensivo: spesso siamo in preda alla paura, tesi, e questo non aiuta, ma tante volte abbiamo ricevuto complimenti dalle avversarie, dalla stessa ex capolista Nettuno, per bocca di qualche loro giocatore e di mister Catanzani, non meritavamo di perdere. Secondo me risaliremo, questa squadra ha nel suo DNA la voglia e la forza per lottare…

 

Tanti derby per te che li hai vissuti da favorito in biancoviola Ostiamare, ma ora quale senti più tuo?

Da terzino rossoblù ora quella con la Pescatori è sempre la sfida che sento di più e la più “ostiense” tra tutte quelle che propone il girone A, poi seguono quelle con Palocco, Focene, Ostiantica e Città di Fiumicino, ma in realtà purtroppo ora sono tutte finali di coppa del Mondo, perchè dobbiamo toglierci da questa posizione di classifica. Spero rileggerete le mie parole con un altra classifica tra qualche settimana, perchè io nel nostro valore ci credo davvero.

 

Per come la vedi tu esiste un problema arbitrale contro il Rodolfo Morandi?

Mi verrebbe da dire di sì, ma noi dobbiamo pensare a essere sempre il più esemplari possibile e fare meno sciocchezze in difesa, perchè i primi errori partono dai nostri piedi. Certo, spesso vedo che noi non possiamo neppure avvicinarci all’arbitro che subito fioccano i gialli, e mi spiace perchè sembra proprio che l’arbitro sia terrorizzato quando va a dirigere il Morandi ma noi faremo di tutto per far vedere che certe intemperanze non esistono più da parte nostra e che questo passato turbolento non ci appartiene ed anzi, ci penalizza oltremodo.

 

Tuo modello di calciatore e tua squadra del cuore?

 

Da terzino Maggio del Napoli mi ha sempre fatto impazzire per la forza e la regolarità di rendimento, poi se dovessi scegliere Ibrahimovic per la concretezza e la classe e Cristiano Ronaldo per la spettacolarità delle giocate. Io sono romanista ma tutti sanno che se dovessi un giorno tornare a giocare per l’Ostiamare sarei strafelice di farlo perchè pochi campionati fa con questa maglia mi sono fatto conoscere al pubblico di appassionati e mi sono migliorato sotto tutti i punti di vista, anzi, devo dire grazie al presidente Lardone perchè insieme a tanti dirigenti e compagni mi saluta sempre dato che ci alleniamo e giochiamo all’Anco Marzio di Ostia. Per lui sono sempre stato un “figlioccio” e questo mi inorgoglisce tanto.

 

Sei anche un ragazzo di colore, tu hai mai intravisto il problema razzismo in prima persona nei campi di calcio della regione?

A essere sincero no, ma forse è più colpa del fatto che non esiste nulla e nessuno quando gioco a calcio, sono troppo concentrato, e a dire la verità se a volte è capitato, è stato un tentativo da parte di tifosi e avversari in campo per farmi innervosire, ma una volta, non dico quando, sono stati i tifosi avversari a infuriarsi perchè ridevo a crepapelle e giocavo ancora più duro, meglio, perchè volevo batterli sul campo e far capire loro quanto questi atteggiamenti siano folli nel 2013. Se capisco Balotelli e Boateng per la loro rabbia in proposito? Sono casi diversi, ma li capisco eccome, anche se io non darei mai risalto e soddisfazione a certi elementi di bassa lega, gli rido in faccia e continuo a giocare il mio calcio, questo a loro da molto più fastidio, l’ho visto coi miei occhi. Balotelli paga poi il suo grande talento, se un qualunque 23enne facesse tutti quei casini le definirebbero “ragazzate”, mentre siccome Mario, nato nel mio stesso anno, muove un muscolo, viene tempestato di giudizi, spesso giusti, altre volte no, perchè deve essere un esempio per tutti, perchè è forte e perchè guadagna una montagna di soldi e questa è la prima delle colpe in un Paese dove domina l’invidia come il nostro. Ah, lo scriva, io sono italiano al cento per cento, anzi, mi sento ostiense purosangue!

Grazie mille Marco, e buon campionato!

Grazie a te e a tutta la redazione di Sportinoro, speriamo a tutti di ricordare che ci chiamiamo Rodolfo Morandi trovando una salvezza clamorosa che nessuno possa dimenticare!