Emanuele Palermo ha ancora fame: “Pronto per un progetto ambizioso”

Emanuele Palermo ha ancora fame: “Pronto per un progetto ambizioso”

A cura di Matteo Lanzi

Nel calcio c’è un fattore che conta più dell’età anagrafica: è la voglia di stupire, di mettersi continuamente in gioco, di provare ad andare sempre oltre i propri limiti. Lo sa bene Emanuele Palermo, centrocampista classe 1985 con all’attivo centinaia di presenze tra Serie C, Serie D ed Eccellenza. Reduce dal campionato vinto con l’Unipomezia Palermo è attualmente svincolato e si sta allenando presso il campo della Roma VIII con l’Equipe Lazio. L’obiettivo, chiaramente, è quello di farsi trovare pronto quando arriverà la chiamata giusta.

E’ passata qualche settimana dal trionfo con l’Unipomezia. Cosa ti è rimasto maggiormente nel cuore di quell’esperienza?

E’ stata una stagione particolare, colma di sofferenze ed emozioni contrastanti anche per via della pandemia, ma che mi ha regalato una gioia immensa. E’ un’avventura che porterò sempre nel cuore, con i compagni si era formato un gruppo speciale, forte fuori e dentro il campo. La vittoria decisiva a Tivoli davanti a 1000 persone dopo tutti quei mesi senza pubblico mi ha riempito il cuore, anche perché giunta in uno degli stadi più importanti del nostro calcio. Le lacrime del Presidente Valle hanno simboleggiato quanto fosse importante per noi quella vittoria: voglio ringraziarlo pubblicamente per non averci mai fatto mancare nulla, è un uomo di cuore che aspettava da tanto un successo del genere“.

Attualmente sei svincolato, ma fatichiamo a credere che nessuno ti abbia cercato…

Sono arrivate diverse proposte, 5-6 squadre mi hanno cercato con particolare insistenza, di cui una anche di Promozione. Per il momento mi sono preso del tempo per riflettere: ho 36 anni ma ancora grande voglia di essere protagonista ad alti livelli. Sento che ho ancora tanto da dare, la mia ambizione è di continuare a lottare per il vertice in un progetto che sia ambizioso come lo sono io“.

La tua carriera ha attraversato diverse fasi. In cosa ti senti cambiato rispetto a quando hai iniziato?

Inizialmente ero più un centrocampista di rottura, un incontrista puro. Col tempo ho cambiato il mio gioco, adattandomi anche come play basso davanti alla difesa“.

E il calcio invece com’è cambiato? E’ vero che il livello medio si è abbassato?

Questi sono discorsi che sentivo spesso dai giocatori più esperti ma ad oggi devo dargli ragione: il livello dei dilettanti ritengo si sia abbassato e c’è un motivo se a fare la differenza sono sempre gli stessi calciatori, quelli che hanno vissuto un altro calcio. Nei giovani spesso manca la fame giusta, alcuni si sentono già arrivati a 20 anni. Non bisogna mai smettere di crescere e di allenarsi con costanza e dedizione“.

Civitavecchia, Pomezia, Astrea, Crecas Città di Palombara, Palestrina, Unipomezia, Albalonga, solo per citare alcune delle squadre dove hai giocato. Qual è quella che ti ha lasciato il ricordo più bello?

Da tutte le esperienze sono uscito maturato sia calcisticamente che umanamente, ognuna a modo suo mi ha lasciato qualcosa nel cuore. Te ne dico 2 in particolare: quella a Civitavecchia, 2 anni e mezzo in cui ho conosciuto tanti amici che ancora sento, oltre a togliermi grandi soddisfazioni, e l’ultima con l’Unipomezia, perché la gioia di Tivoli è stata un’emozione di una rarità unica“.

Gli anni passano ed a quest’età spesso si inizia a ragionare anche su quello che sarà il post-carriera. Emanuele Palermo come si vede dopo aver appeso gli scarpini al chiodo?

Ho sempre vissuto il calcio con grande passione, questo per me è un lavoro che costa diversi sacrifici in campo e fuori, ma non saprei stare senza. Circa 4 anni fa ho preso il tesserino da allenatore, ma ancora non voglio pensare a quello che sarà il dopo. Il mio futuro lo vedo in campo con gli scarpini ai piedi fino a quando troverò gli stimoli giusti e le condizioni adatte per essere protagonista. Poi dopo chissà, la figura dell’allenatore mi ha sempre affascinato ma non è l’unica: l’importante è che stia in mezzo al rettangolo verde“.

Nel palmares 3 campionati vinti ed una Coppa Italia, ma la pancia di Emanuele Palermo ancora non è sazia. Aspettando la chiamata giusta per tornare a scrivere pagine memorabili del nostro calcio.