Torna l’esame per i Procuratori sportivi, arriva il Registro nazionale: ecco cosa cambia nella normativa nazionale

Torna l’esame per i Procuratori sportivi, arriva il Registro nazionale: ecco cosa cambia nella normativa nazionale

Di Alessandro Bastianelli.

Il 2018 potrebbe essere un anno di grandi novità per il calcio italiano, ma in attesa delle prossime mosse della Federazione qualche ricetta è stata già scritta.

Con il D.C.P.M. (decreto ministeriale) del 23 Marzo, il governo uscente ha infatti reintrodotto quello che una volta era l’albo dei procuratori sportivi: il nuovo albo si chiamerà “Registro nazionale degli agenti sportivi”, la sua istituzione si accompagnerà al ritorno dell’esame per potervi accedere.

In sostanza, viene totalmente archiviata la deregulation imposta da Blatter nel 2015, quando l’albo venne destituito di ogni valore con la possibilità per gli sportivi, previo pagamento di 500 Euro, di dotarsi di un agente – anche non qualificato e privo dell’iscrizione – tramite un’autocertificazione. Esempi di questa deregulation sono, ad esempio, i familiari-agenti dei calciatori, o i misteriosi “intermediari” di cui leggiamo su ogni trattativa di calcio mercato.

L’Italia, da sempre scettica nei suoi rappresentanti sportivi, sia dirigenti che addetti ai lavori, sulla deregulation è riuscita a regolamentare la spinosa questione dei procuratori tramite la legge n. 205/2017, il cui comma 373 impone la creazione del nuovo Registro nazionale.

«Credo che con questa riforma si fissi un presupposto importante, che con la “legge Blatter” era venuto a decadere: chi si occupa degli interessi degli sportivi deve essere una persona qualificata e specializzata» sottolinea Giuseppe Schiraldi, Agente Fifa e laureato in Legge,con cui abbiamo analizzato la questione.

L’introduzione delle nuove regole è ancora in essere, vediamo quali sono i passi pratici dell’attuazione del decreto.

Il Registro nazionale degli agenti sportivi verrà a delinearsi come un elenco di figure professionali che curano gli interessi di tutti gli sportivi, non solo dei calciatori. Al registro, che verrà tenuto dal CONI, potrà iscriversi soltanto chi supererà due esami, uno generale ed uno specialistico.

Giuseppe Pepito Schiraldi Agente FIFA
Giuseppe Pepito Schiraldi Agente FIFA

Chi vorrà iscrivervi, versando successivamente la somma di 250 Euro, dovrà in primis superare la prova generale, che si svolgerà presso il CONI – la prima probabilmente a Settembre, ma in futuro ci saranno due sessioni – ed inoltre affrontare la prova specialistica, che sarà cura di ogni singola Federazione organizzare in autonomia.

Per gli agenti dei calciatori, occorrerà quindi prima misurarsi con la prova generale presso il CONI, poi con quella speciale presso la Federcalcio.

Queste sono le disposizioni del DCPM firmato dal Ministro Lotti, che dovranno ora essere attuate dal Coni e dalle singole Federazioni.

«Al momento la situazione è in divenire, le regole sono state fissate da una legge della Repubblica Italiana e si attende soltanto che CONI e Federazioni si uniformino al Decreto, rendendole attuative – aggiunge Schiraldi.

Grazie al lavoro di Cristian Bosco e dell’AIFA, con cui abbiamo organizzato tanti meeting per diffondere il tema, stiamo sollecitando il CONI ad una rapida istituzione del Registro, in modo tale che già ad inizio 2019 ogni Federazione possa, nella prassi, svolgere gli esami e pubblicare il proprio registro.

Ma prima, ovviamente, è necessario che il CONI promulghi il Registro nazionale e fissi gli esami generali».

Gli esami generali dovrebbero così svolgersi a Settembre, mentre le prove specialistiche a Dicembre.

La figura dell’intermediario, si legge nel decreto, rimarrà effettiva sino a Dicembre 2018. Ci vuole così ancora un po’ di tempo per rendere il Decreto attuativo.

«Di una cosa sono molto contento – afferma Schiraldi in chiusura – che l’art. 12 stabilisca che chi ha svolto l’esame da Agente prima del 2015 manterrà tale titolo, senza dover riniziare l’iter: significa che le competenze e la professionalità vengono salvaguardate. È importante che i calciatori, ma soprattutto le famiglie dei giovani, sappiano che devono affidarsi solo a gente qualificata. Per legge»

Affidarsi a persone non riconosciute dal nuovo Registro potrebbe essere un problema per i calciatori, nel Decreto infatti sono riassunte alcune disposizioni che prescrivono professionalità e competenze certe: oltre all’articolo 12, appena riassunto da Schiraldi, c’è anche l’art. 5 che obbliga i futuri agenti a conoscere le disposizioni di tesseramento, ad esempio. E soprattutto l’art. 7, che paventa anche la possibilità di nullità dei contratti firmati tramite Agenti non riconosciuti. 

L’Italia si è comunque posta sulla strada della regolamentazione e, soprattutto, delle regole certe. Necessarie in un mondo, quello della compravendita dei diritti delle prestazioni, spesso vittima di abusi, poca professionalità e figure misteriose.

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