Piccheri punta sul Colleferro: “Questi ragazzi mi hanno trasmesso entusiasmo, possiamo salvarci”

Piccheri punta sul Colleferro: “Questi ragazzi mi hanno trasmesso entusiasmo, possiamo salvarci”

Sul documento d’identità si legge a chiare note che tra qualche mese soffierà su 43 candeline, ma il campo racconta ben altro.

A distanza di otto mesi da quella sfida contro l’Insieme Ausonia a Ferentino, ultima partita ufficiale passata agli atti, domenica scorsa Alessio Piccheri è tornato in campo con la maglia del Colleferro.

Alla vigilia della sfida con la Play Eur, ex squadra del formidabile difensore di scuola romanista, più di qualche “avveduto” commentatore ventilava dubbi sull’impatto che avrebbe potuto avere un giovanotto del genere sulle sorti di una squadra in evidente difficoltà come quella rossonera.

Per tutta risposta, il Cinque per Eccellenza, gettato immediatamente nella mischia da Antonio Pecoraro, non solo ha tenuto il campo per gli interi novanta minuti, ma è riuscito pure a domare un cliente complicato come quel Gianluca Toscano che si aggirava minaccioso nei suoi pressi.

Una prima in via Berni che ha subito lasciato il segno e che ha avuto l’ulteriore merito di innalzare il livello di ottimismo da parte di coloro che, in maniera silente, sperano che il Colleferro esca dalle secche di una classifica che non rende onore alla storia che porta.

“Nonostante abbia giocato qualche partita in passato, devo dire che il pre-partita domenica scorsa è stato emozionante – esordisce il neo-colleferrino – Non giocavo una partita vera da parecchio tempo e qualche dubbio c’era, anche se in questi mesi mi sono allenato da solo.

Nei giorni precedenti mister Pecoraro mi aveva avvisato: “Alessio, se un giocatore non sente più il formicolio sotto i piedi prima di un match, è meglio che smetta”.

Per fortuna, io quel formicolio ancora lo sento e dunque continuo (ride)…”.

Ironia della sorte, il nuovo debutto dell’ex colonna portante di Ostiamare, Anziolavinio e Monterotondo Lupa è avvenuto proprio contro la sua ultima squadra, quel Play Eur dove sarebbe anche potuto tornare nelle settimane scorse.

“Ho parlato con il direttore Claudio Caterini, ma non sussistevano i presupposti per un mio ritorno – conferma Piccheri – Trovarsi di fronte uno come Toscano, al quale rinnovo gli auguri di buon compleanno, non era semplice, visto che ritengo lui e Tajarol gli ultimi bomber veri rimasti in questa categoria.

Gianluca Toscano Attaccante Ladispoli
Gianluca Toscano Attaccante Play Eur

Per fortuna è andata bene, sono contento della mia prestazione e, sotto certi aspetti, ne sono addirittura meravigliato vista la lunga inattività…”.

Per chi volesse appropriarsene l’elisir di lunga vita del centrale è presto detto.

“A mio giudizio, un vero sportivo acquisisce la sua maturità in anticipo rispetto agli altri – riflette il numero 5 del Colleferro – Io non ho vizi: non bevo, non fumo e curo molto l’alimentazione.

Parte tutto dalla testa.

Se ti predisponi in maniera giusta sotto il profilo mentale, l’età diventa un fattore relativo”.

A dare ulteriore carica al difensore ha provveduto il Caslini, in assoluto uno degli impianti più affascinanti della nostra regione.

“Su quel campo ho giocato tantissime volte, affrontando spesso versioni molto forti di un Colleferro che però, per un motivo o per l’altro, non è mai riuscito ad andare a dama – ricorda Piccheri – In passato ero già stato vicino a questi colori, ma le trattative non si erano mai concretizzate.

Ora sono qui e posso assicurare che darò tutto me stesso per questa maglia”.

piccheri artena

Poco importa se in passato ha indossato anche quella della Vis Artena.

“Di casacche ne ho vestite tante e non ne rinnego nessuna, ma fanno parte del passato – liquida la questione Piccheri – In queste categorie si cambia squadra ogni anno nella maggior parte dei casi ed io non ho preclusione per nessun club, ad eccezione magari della Lazio, essendo romanista (ride).

Scherzi a parte, per me far bene nelle piazze dove ho giocato è sempre stato basilare, non a caso mi sono lasciato in buoni rapporti quasi con tutti in passato”.

Dopo tante sfide vinte, ora gli si chiede di aggiudicarsi insieme ai suoi nuovi compagni quella forse più complicata della sua ultra-ventennale carriera.

“Non navighiamo in buone acque, questo è innegabile – prosegue con sincerità il calciatore romano – Io stesso prima di essere contattato dal direttore davo quasi per spacciato il Colleferro.

Ora che frequento da qualche tempo questo ambiente, tuttavia, ho cambiato opinione ed il merito lo do essenzialmente ai nostri ragazzi.

Nessuno di loro si sta preparando ad un esito negativo al termine della stagione, ma tutti sono animati da una grandissima voglia di raddrizzare la situazione.

Una voglia che mi sta contagiando, giorno dopo giorno, e che ha spinto anche me a credere con grande convinzione nelle nostre possibilità.

Domenica andremo ad Arce, campo difficile come sappiamo bene.

Sarà imperativo mettere da parte il fioretto ed impugnare la sciabola.

Per salvarci dobbiamo capire che ogni partita sarà una battaglia.

Se al termine di ognuna di queste battaglie noi tutti avremo la consapevolezza di aver dato tutto quello che avevamo dentro, sono convinto che ce la faremo”.

pecoraro

L’impatto con Antonio Pecoraro, intanto, è stato più che positivo.

“Il mister non se lo ricordava, ma io e lui siamo stati avversari per una partita tanti anni fa – chiosa divertito Piccheri – Io giocavo nella Primavera della Roma e, udite udite, avevo ancora i capelli, mentre lui era una colonna del famoso Sora di Di Pucchio.

Eravamo in ritiro nello stesso albergo e così venne organizzata un’amichevole.

Su quella fascia era un martello e lo ricordo come un giocatore serissimo.

L’ho ritrovato tale e quale: è un uomo che sa di calcio ed è un grande lavoratore.

Unico neo: non gli strappi un sorriso neanche se ti metti a pregarlo in ginocchio…”.

 

 

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