L’Aprilia ha il suo Perrotta, Fortunato: “Siamo un gruppo di grandi uomini, prima che calciatori”

L’Aprilia ha il suo Perrotta, Fortunato: “Siamo un gruppo di grandi uomini, prima che calciatori”

Fortunato Aprilia 2

Di Alessandro Bastianelli.

Diciannove punti in otto partite non li fai per caso.

Quella dell’Aprilia però non è una favola, locuzione ormai troppo abusata, ma semplicemente un reale, quanto raro, esempio di come si possa ancora fare calcio con le idee e con l’impegno, ma senza approssimazione.

Quello che si sono messi in testa le Rondinelle: vero che il talento non manca, con i numeri di Casimirri e Bosi (5 reti ciascuno) a testimoniarlo, ma a proteggere le giocate dei due biondi attaccanti c’è la corazza di una squadra unita e amalgamata come poche altre.

Matteo Fortunato di questa corazza ne è un passante importante. Con la sua corsa e spirito di sacrificio, compone il dna di una squadra che non molla mai. Togliendosi ogni tanto la soddisfazione del gol, come domenica contro il Cassino con la rete che ha aiutato i suoi compagni a vincere per 4 – 2. Un po’ come il Perrotta della prima Roma Spallettiana.

«È un momento importante nel quale abbiamo preso fiducia dei nostri mezzi: sappiamo che dobbiamo salvarci il prima possibile e siamo concentrati sull’obiettivo – spiega Fortunato, contattato telefonicamente.

Il nostro segreto è tutto qui, siamo consapevoli e concentrati. Fa piacere battere le grandi squadre, è chiaro che contro di loro ci metti più intensità e corsa.

Rischio relax negli scontri diretti con le “piccole”? Non esiste».

Fortunato Aprilia 1Fortunato ci parla anche del suo presente e del suo ruolo in squadra: Venturi lo utilizza in più posizioni, prevalentemente da interno di centrocampo o esterno d’attacco.

«La cosa più importante è uscire dal campo sempre senza rimpianti, il mister mi chiede tanta corsa ed impegno ma anche di attaccare e ripartire velocemente – evidenzia il centrocampista classe ’97.

Mi piace anche inserirmi negli spazi, in questo ruolo posso farlo di più.

Io il Perrotta dell’Aprilia? Venturi mi ha dato un ruolo che mi piace molto, dove posso mettere a disposizione della squadra corsa e temperamento e provare anche a segnare».

A disposizione di una squadra che, tolti 2-3 giocatori, consta di un’età media molto bassa, e soprattutto di tanti giocatori cresciuti nel settore giovanile.

«Aprilia è un contesto ideale per noi giovani, oltre agli under ci sono tanti ’96 e ’94. Il Mister punta molto su di noi e i grandi ci aiutano. Gioco in un gruppo di grandi uomini, prima ancora che calciatori.Fortunato Aprilia 3

A chi mi ispiro? Ne abbiamo tanti di bravi calciatori, se devo scegliere dico Casimirri perché è un giocatore dalla qualità immense, ha tecnica straordinaria, con lui ho grande affinità».

In chiusura, Fortunato spiega come si vive da dentro il Girone G di Serie D, quest’anno decisamente più competitivo e difficile.

«Noi lo stiamo vivendo con grande entusiasmo, ma sappiamo di non poterci rilassare: siamo una squadra quadrata e che deve stare sempre sul pezzo, sognando poco e correndo molto.

Il Girone è davvero difficile, è strano, sembra quasi il Girone H di due anni fa per livello tecnico, solo un po’ più divertente. Rieti o Atletico? Difficile dire chi è la migliore, sono due squadre molto forti, ma la squadra di Scudieri mi ha impressionato tanto sotto il profilo del gioco».

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