FUTBOLCLUB, ECCO PANICO, IL PICCOLO INIESTA CHE HA STUPITO TUTTI: “TRA ECCELLENZA E JUNIORES VI RACCONTO IL MIO ANNO PIU’ BELLO…”

FUTBOLCLUB, ECCO PANICO, IL PICCOLO INIESTA CHE HA STUPITO TUTTI: “TRA ECCELLENZA E JUNIORES VI RACCONTO IL MIO ANNO PIU’ BELLO…”

Toccare il pallone con maestria, fare gol, sfruttare la tecnica, la velocità nel breve ed il baricentro basso sono nel Dna e nella morfologia del classe 1996 Luca Panico, ma tra Juniores Elite e soprattutto Cr Lazio e torneo delle regioni, il talento degli orange ha stupito davvero tutti e giocato con efficacia disarmante tanto con la sua selezione d’elite quanto in Eccellenza alle dipendenze dei mister Centioni e Sancricca, in una maturazione costante, che ora potrebbe portare ulteriori frutti sportivi…

PANICO TORNEO REGIONI
Panico negli spogliatoi con la medaglia da vincitore del recente trofeo delle regioni vinto col Cr Lazio di mister Rossi in Friuli

Luca, innanzitutto a chi ti paragoni, sai fare un po’ tutto in campo e giostri al centro come in fascia…

Posso sembrare un ala perchè spesso gioco esterno ma io nasco e amo giostrare da mezzala o interno di centrocampo, ovviamente più bravo ad offendere che a difendere, vado pazzo per il calcio di qualità e anche se non ho un atleta di riferimento, resto ammutolito quando osservo cosa fa col pallone Iniesta, che diciamo, in piccolissimo, rappresentare quello che cerco di sviluppare io in campo, calcio pulito, efficace e fantasioso. Ma non tifo espressamente una squadra, diciamo che sono fortemente simpatizzante della Roma e anche il modo di giocare attuale della Roma, così come quello della nazionale spagnola, del Manchester City o del Barcellona rispecchia quel che cerco di fare sul campo nelle giornate migliori…

Giornate che si sono susseguite spesso, hai anche vinto un trofeo delle regioni, fatto gol in Eccellenza e giocato tutti i match di cartello, al Futbol contano su di te…

E spero che continuino a farlo ancora, anche se siamo stati eliminati dal Montespaccato con la Juniores Elite al trofeo tortora e stiamo quindi ora terminando la stagione per preparare il trofeo di Grottaferrata, che come sapete chiude la stagione per la under 19 del lazio nelle grandi kermesse di fine stagione. Per il resto, sì è andato tutto bene, al torneo delle regioni ho anche fatto gol e pur non essendo stato titolare mi resta la gioia di aver giocato la finale e aver ottenuto questo alloro in bacheca. Ma come dici tu la gioia di aver tenuto in Eccellenza la squadra che mi ha cresciuto forse vale molto di più di un titolo giovanile a livello personale…

Quando hai capito che potevate salvare davvero con i tuoi coetanei della Juniores e qualche altra pedina, la categoria regionale più dura?

L’Eccellenza ha avuto per me un impatto dolce e stimolante al tempo stesso, ho potuto giocare subito titolare da quando abbiamo vissuto quella rivoluzione societaria che ben sapete e poi ricordo che vincemmo con me in campo subito le prime due che giocai dopo quel periodo, in campionato contro Caninese e Grifone, quindi forse là si sbloccò mentalmente subito una valanga di sensazioni positive già preesistenti dentro di noi. Diciamo che partire bene ci ha dato la stura per finire bene e accettare con saggezza delle sconfitte che per una squadra di Eccellenza che era di fatto una Juniores Elite bis, si sapeva che sarebbero arrivate, ma ora che ce l’abbiamo fatta, siamo davvero tutti più forti e maturi e spero che potrete vederlo la prossima stagione, i mister Centioni e Sancricca ci hanno confermato a voce pochi giorni fa, parlando a tutti noi della prima squadra e ringraziandoci del lavoro svolto sul campo.

La verità è che forse l’unico vero rammarico è aver perso le finali regionali Juniores per un punto…

Esatto, ma avremmo fatto un miracolo ad alto livello che forse era troppo da chiedere, e anche io ho fatto 4 gol in Eccellenza e a volte giocavo anche la domenica, anche se molto poco, facendo due gol. Ma ho visto compagni della mia età o poco più grandi, del ’95 come Fruscella che giocavano una gara intera il sabato e poi anche spezzoni la domenica, era durissima e qualcosa era normale pensare che avremmo perso per strada, non siamo macchine, ma ci brucia ancora tantissimo…

Eppure i classe 1998 di mister Roberto Baronio hanno strapazzato 4-1 in finale la Roma vincendo con i fascia B allievi Elite il primo titolo Elite della vostra società, storia di pochissimi giorni fa…

E chissà che anche questo primo successo non sia il primo che sblocchi tutto anche in questo caso, anche perchè sulla carta avevano contro una professionista, anzi, la professionista e in questi casi si sa che perde nove volte su dieci la squadra proveniente dal mondo dei dilettanti, come noi. Credo che loro siano di esempio per tutti noi che a parità di valori in campo, vince spessissimo che ci crede con più forza e veemenza, loro erano certi di vincere il campionato e ce l’hanno fatta. Complimenti a loro, li ho seguiti personalmente durante l’anno e posso dire che loro sono l’esempio vero di quanto stia crescendo questa società…

Società dove tu come tanti sei cresciuto..

Si esattamente, come molti dal Centro calcio federale ho giocato sempre e solo qua a parte un anno all’atletico roma nel periodo storico in cui tra Futbol e Atletico c’era un filo diretto perenne, ero anzi dietro la porta nella gara di ritorno a Roma per Atletico Roma-Juve Stabia, quando i campani salirono nel 2011 in serie B, a mio modo ho vissuto anche là una giornata storica…

Due parole sui tuoi mister di quest’anno, Centioni, Sancricca e Magro…

Centioni e Sancricca hanno creduto in me ad altissimo livello, sfruttando la situazione societaria per darmi fiducia e li ringrazierò a vita, mi hanno insegnato a dosare le energie e gestirmi tatticamente, quando invece da “giovane” non avevo mai energie e lucidità per correre con costrutto nei minuti finali, dove invece spesso ho toccato con mano che ci si costruiscono, alla lunga, i successi più grandi. E mister Magro, anche lui, anche se sono “sceso” poco a dargli una mano in Juniores Elite, è davvero un grande e riusciva sempre a motivarmi, a farmi vivere la gara in Juniores con la stessa bellezza e importanza di una gara coi grandi, e questo non è da tutti. L’anno prossimo non sarà più al Futbolclub ma al Villanova e là gli auguro di vincere finalmente quei trofei importanti che merita. Ma devo dire davvero grazie anche al mio precedente mister, Andrea Cardone, che mi ha formato a livello mentale e fisico, il grosso del lavoro, per farmi sentire sempre più calciatore, l’ho svolto con lui…

Offerte per te ce ne sono?

Come sempre se esiste qualcosa saprò tutto tra poco, quando tutti gli impegni ufficiali saranno terminati…

Quali compagni ti resteranno impressi per talento e valori umani quest’anno?

Devo dire che standoci sempre accanto, Maestrelli è davvero fortissimo, per nulla appagato dall’aver vinto la promozione, sempre con la testa giusta, un grande centrocampista giovane. E anche Zoppis, mi ha stupito la sua naturalezza nel giocare spessissimo da centrale difensivo, lui che giocava da mediano puro, grande versatilità. E i più grandi, Midulla e Rossi, in attacco e in porta, anche se ancora giovanissimi, rispettivamente del ’90 e del ’91, hanno dato quel surplus di esperienza ed erano i primi punti fermi durante i nostri momenti difficili, in partita, grazie anche a loro, e un bravo a tutto il gruppo, perchè non so quanti nella nostra situazione di prima squadra, con un girone come il nostro, otterranno la salvezza a metà stagione, come noi abbiamo fatto.

Due nomi per la prima squadra-Juniores del Futbolclub del futuro?

Innocenti e Catese, centrocampisti o comunque giocatori offensivi tutti da seguire, visti da vicino mi sembrano i più pronti per stupire nella nostra politica che a quanto ho capito, continuerà a lanciare giovani a getto continuo un po’ come nei campus americani. Innocenti tra l’altro, ha già esordito quest’anno in eccellenza, credo proprio che il primo nome per la prossima stagione in Eccellenza, sia lui…

Oltre che con l’eccellenza, ti sei salvato anche al liceo scientifico?

Assolutamente sì, la scuola è finita da poco ed usciranno i quadri del quarto anno, penso di aver assorbito bene i ritmi e gestito bene il tutto anche ottenendo in pagella qualcosina anche migliore della “salvezza” e mi fa piacere, perchè anche come in campo alla fine ho capito che davvero se si vuole si può far convivere con soddisfazione calcio ad alto livelle scuola, tutto sta a gestire i tempi, come quando si sa stare bene in campo…

Se non fossi calciatore?

Forse amerei giocare a tennis, vedo sempre gli internazionali e adesso seguo il Roland Garros di Parigi, ma comunque con un padre allenatore presso la piccola società sportiva “La Salle” a Boccea, vicino a dove vivo, e una sorella che ama il basket, sto sempre respirando sport e calcio fin da piccolo, quindi vorrei fare qualche mansione positiva e ad alto livello nel mondo dello sport, qualunque cosa si tratti…