Derby di Monterotondo, parla il grande ex Colombini: “Massimo rispetto per loro, ma voglio vincere. E se segno, esulto…”

Derby di Monterotondo, parla il grande ex Colombini: “Massimo rispetto per loro, ma voglio vincere. E se segno, esulto…”

Il Real Monterotondo Scalo vive un ottimo momento di forma.

I sette punti raccolti nelle ultime tre uscite sono lì a testimoniare come la squadra allenata da Mirko Granieri, matricola nel massimo campionato regionale, stia lentamente ma gradualmente prendendo confidenza con la nuova categoria.

All’appuntamento che a Monterotondo è cerchiato con la matita rossa sul calendario, il derby che andrà in scena al Fausto Cecconi domenica prossima, lo Scalo ci arriva benissimo.

Lo stato dell’arte è perfettamente valutato da Gabriele Colombini, anni trentadue e tanto calcio alle spalle ma soprattutto grande ex della partita.

Il Top Player di Eccellenza della scorsa settimana inquadra a modo suo la lunga vigilia della stracittadina eretina.

 

Andiamo subito al nocciolo della questione, domenica si gioca il derby.

Che sensazioni provi?

“A Monterotondo ho giocato due anni e sono legatissimo alla famiglia Alessandri.

Provo grande rispetto per loro, così come lo nutro per il Real Monterotondo Scalo.

Qui ho trovato un ambiente straordinario ed una società impeccabile.

So che in città la rivalità tra i due club è particolarmente sentita, ma per me è una partita come le altre.

Sia chiaro, però che voglio vincerla e portare a casa i tre punti”.

carlo alessandri

Dall’altra parte della barricata ritroverai qualche vecchio amico…

“Ho un ottimo rapporto con Carlo Alessandri.

Ci conosciamo da anni ed una volta facemmo anche una vacanza insieme”.

Hai un messaggio particolare da recapitargli prima del match?

“No, per carità.

Sono molto scaramantico e queste cose notoriamente portano male.

Mi limito solo a dire che spero sia una gara tirata, anche dura, ma corretta e che tutto finisca come sempre dopo il novantesimo minuto”.

Se fai gol, come ti comporti?

“Esulto.

Penso sia la cosa giusta da fare anche per il rispetto che si deve portare ai tuoi tifosi.

Io almeno la vedo così ed ovviamente se accadrà non lo farò per una mancanza di rispetto nei confronti del mio ex club d’appartenenza”.

Dopo un inizio altalenante, adesso le cose sono decisamente migliorate per voi.

“Abbiamo incontrato delle difficoltà nelle prime uscite perchè eravamo ancora in una fase di rodaggio, dovuta anche al cambio di categoria.

Ora i risultati hanno cominciato ad essere dalla nostra parte e forse anche domenica scorsa contro l’Almas avremmo meritato qualcosina in più del pareggio.

Ora però viene il bello perchè dobbiamo cercare di dare continuità alle prestazioni ed è l’aspetto più difficile per una squadra che ha per obiettivo primario la salvezza”.

granieri monterotondo scalo

Nelle ultime settimane la società si è tuffata sul mercato inserendo forze fresche in squadra.

“La mia opinione è che si sia operato bene.

I nuovi hanno ulteriormente rinforzato una rosa che, a mio giudizio ed a prescindere dal traguardo stabilito, deve essere lunga.

Ora siamo tanti, ma non è un problema.

La competitività tra di noi per avere un posto tra i titolari non può che farci bene”.

Se potessi, quale calciatore sottrarresti all’Eretum Monterotondo in vista del derby?

“Non li conosco tutti.

Dico Moronti perchè, a mio avviso, in questa categoria è uno dei calciatori più bravi.

Un attaccante capace di segnare ma anche di sacrificarsi per la squadra è sempre benvoluto dai propri compagni di squadra.

Non dimentichiamoci che all’interno di un gruppo qualsiasi individualità, pur di spessore, dovrebbe sempre mettersi a disposizione per il bene comune”.

Secondo te, qual è il loro punto debole?

“Francamente non lo so.

Penso soltanto che sarà una partita giocata sul filo dei nervi.

Entrambe le squadre vivono un buon momento e ci arrivano con gli stessi punti in classifica.

Per me il match verrà deciso da dettagli”.

A quali dovrete porre maggiore cura?

“L’approccio mentale sarà determinante.

E poi occhio alle palle vaganti, per me sono quelle che portano al risultato finale”.

romondini

Quale sarà l’uomo in più del Real Monterotondo Scalo?

“Credo Romondini.

All’età che ha Fabrizio rimane il migliore di tutti.

Ogni volta che ci alleniamo provo a rubargli qualcosa con l’occhio”.

Nell’ultimo periodo numerose squadre del Girone A che sembravano in notevole difficoltà hanno inanellato strisce vincenti, accorciando la classifica.

Quale scenario vedi da qui al termine del campionato?

“Difficile esprimersi.

Da quattro o cinque anni a questa parte, il Girone A di Eccellenza è un torneo molto equilibrato e nel quale tutti possono vincere o perdere con qualsiasi avversario.

Adesso c’è il mercato e, come si sa, da dicembre in poi comincia un nuovo campionato e fare punti sul campo di squadre che lottano per non retrocedere sarà ancora più complicato.

Sarà battaglia fino alla fine, perchè ogni sviluppo è possibile.

La cosa importante sarà la continuità.

Se troveremo quella, sono convinto che ci salveremo senza problemi”.

Hai da poco superato i trent’anni e di calcio giocato ne hai ancora parecchio davanti.

Ti chiedo comunque di tracciare un mini-bilancio.

“Beh, forse qualche piccolo rimpianto c’è.

Forse potevo fare qualcosina in più in passato, però non cerco alibi.

Forse il problema è che sono passato nel giro di poco tempo dalla Juniores del Savio alla Serie C e questo inconsciamente deve avermi fatto supporre che fosse tutto troppo semplice.

Adesso è chiaro che ragionerei in maniera diversa però, dai, non posso lamentarmi.

Dal calcio ho avuto comunque più di una soddisfazione, anche se negli ultimi anni, per un motivo o per l’altro, ho sempre dovuto battagliare per la salvezza”.

Quanto è cambiato il calcio per chi lo pratica come te nel mondo dei dilettanti rispetto a qualche stagione fa?

“Molto.

Prima io mi dedicavo solo a quello e potevo spostarmi in piena libertà.

Adesso non si può prescindere dal lavoro e questo è una limitazione.

Mi reputo comunque fortunato perchè ho un lavoro e sono approdato in una società seria e che misura prima l’uomo e poi il calciatore”.

Quale obiettivo ti poni prima di smettere con il calcio giocato?

“Vincere un campionato è un traguardo che mi è sempre sfuggito.

Si può dire che la mia carriera da calciatore abbia avuto una parabola al contrario: da giovane ho giocato in squadre come Cisco e Tivoli che partivano per salire di categoria, mentre le ultime stagioni sono state sempre di sofferenza.

Speriamo di riuscire ad invertire la tendenza in questi ultimi anni.

Sarebbe bellissimo competere per il titolo con questo club che merita tantissimo.

Quest’anno sono convinto che potremo toglierci più di una soddisfazione grazie alla qualità dei nuovi innesti ed al lavoro che settimanalmente svolge mister Franieri, anche nello studio dell’avversaria di turno.

Se troviamo la giusta continuità, sono convinto che possiamo chiudere al sesto, settimo posto”.

La scorsa settimana sei stato scelto dai nostri lettori come Top Player del Campionato di Eccellenza.

In questi giorni sei in nomination insieme ad altri tre colleghi per il titolo di migliore del mese

Gira uno spot e suggerisci agli sportivi per quale motivo dovrebbero scegliere te.

“Per me è già stato un grande onore vincere la tappa settimanale.

Ringrazio chi mi ha votato, ma soprattutto il mister ed i miei compagni che mi hanno messo nelle condizioni di fare bene.

Il titolo di migliore del mese sarebbe un’ulteriore soddisfazione, ma lo baratterei più che volentieri con una vittoria nel derby.

L’esaltazione del singolo è sempre subordinata al bene della squadra e le vittorie del gruppo rappresentano l’aspetto più importante per me”.