CITTA’ DI FIUMICINO, MARCO MEI: “ABBIAMO VOGLIA DI STUPIRE”

CITTA’ DI FIUMICINO, MARCO MEI: “ABBIAMO VOGLIA DI STUPIRE”

Dopo un anno in chiaroscuro, ma con la splendida cavalcata nel Beppe Viola che lo ha portato a giocarsi la finale contro la Nuova Tor Tre Teste, Marco Mei ha una gran voglia di tornare in panchina.

Lo farà, quest’anno, con il Città di Fiumicino, dopo il divorzio arrivato con l’Urbetevere al termine della stagione appena conclusa. Un progetto ambizioso quello in cui si sente coinvolto l’ex tecnico anche di Fregene e Futbolclub, che lo ha convinto a modificare le intenzioni di fine stagione: “Dopo l’addio con la società di via della Pisana” – esordisce Mei – “ero convinto di restare qualche tempo fermo per riordinare le idee. Poi però è arrivata la chiamata di Massimo Chierchia. Quando parlammo la prima volta gli dissi che stavo pensando di fermarmi. Lui mi disse: “Ti ho aspettato 6 anni, pensi che non possa aspettare altri 20 giorni? Dentro di me fu in quel momento che mi convinsi ad accettare…”

Mei guiderà gli Allievi ’98, gruppo che disputerà il campionato d’Elite, con l’intenzione di non fare da comprimario: “quando sono arrivato ho trovato una società motivata, con tanta voglia di fare, e che è riuscita in questa estate a realizzare cose grandiose. Vicino a me, oltre al Direttore Sportivo, ho altre persone che mi aiutano nel lavoro. Avrà ancora con Valerio Azzolini come preparatore atletico, mentre faccio l’in bocca al lupo a Simone Rosini, che quest’anno allenerà l’Acquacetosa. Siamo riusciti a prendere giocatori di grandissimo spessore, e ad andare vicini ad altri colpi impensabili, partendo poi da una buona base, considerato che il gruppo che ho trovato è arrivato secondo nel campionato appena disputato. Abbiamo costruito una squadra che può giocar bene, e, perché no, togliersi qualche soddisfazione. Purtroppo nel settore giovanile, per come stanno le cose, non basta far crescere i ragazzi, ma bisogna anche fare qualche risultato. Noi quest’anno possiamo divertirci”.

E’ ancora fresco, però, il ricordo dell’Urbetevere: “Quando sono arrivato in via della Pisana la dirigenza mi disse: “Fai una stagione tranquilla. Non ti chiediamo risultati”. Il gruppo in effetti aveva perso parecchi pezzi, e la squadra era stata rivoluzionata a luglio. Sono convinto, comunque, che la stagione sia stata positiva. I ragazzi sono cresciuti, sono contento per Gabriele (Caputo ndr), che giocherà con il Latina. Al termine del campionato

Mei insieme ai '99 dell'Urbe, nella insolita vigilia con il Frosinone.
Mei insieme ai ’99 dell’Urbe, nella insolita vigilia con il Frosinone.

mi hanno proposto di prendere i ’99 per il Beppe Viola, senza però darmi la garanzia per la stagione successiva”.

E proprio nella Champions League del calcio giovanile, Mei intraprende un cammino esaltante con i ’99 gialloblu: “Da subito con i ragazzi è nato un feeling strepitoso. Vincemmo tutte le partite, fino alla gara con il Frosinone, la semifinale contro i grandi favoriti. Nei giorni precedenti ho visto il gruppo stanco e teso, e allora ho deciso, alla vigilia della partita, di portarli a giocare a Paintball. Il calcio è coesione e divertimento, e volevo ottenere da loro questo: liberarsi la mente, e divertirsi in attesa del grande evento. Per fortuna, poi, è andata bene, anche se non tutti in società hanno apprezzato questa mia scelta (ride)”.

Dopo l’impresa col Frosinone, la finale non ha sorriso a Mei, sconfitto nettamente dalla Tor Tre Teste: “Si sono mostrati superiori, ed hanno meritato la vittoria. Dispiace aver lasciato dopo una sconfitta, ma non ho sassolini da togliermi. Specialmente con Mongitore e Stazi conservo un rapporto di stima reciproca di cui vado fiero. Sono due grandi professionisti”.

Alla domanda sul suo futuro Mei risponde in maniera piuttosto cinica: “Ragiono anno per anno. Nelle mie ultime esperienze ho capito che non si può pensare in altro modo. Offerte da altre big? Ce ne sono state, e mi hanno reso orgoglioso. In un futuro non troppo vicino vedremo, ma ora sono troppo concentrato solo su questa avventura per pensarci”.