Cavese, Corsi si prepara al nuovo esordio da tecnico: “Ho stretto un patto con i ragazzi: salviamoci per questi tifosi…”

Cavese, Corsi si prepara al nuovo esordio da tecnico: “Ho stretto un patto con i ragazzi: salviamoci per questi tifosi…”

Dopo le parentesi più o meno lunghe, più o meno proficue, dei vari Lulli, Alvardi e Giacchè, da sabato pomeriggio Christian Corsi è ufficialmente il quarto tecnico stagionale della Cavese.

L’esperto difensore centrale ricoprirà dunque la doppia veste di player-manager e proverà a portare i biancazzurri dell’Ariola quantomeno a giocarsi le loro chance-salvezza ai play-out.

Un obiettivo non semplice visto lo stato attuale delle cose.

Tornato in Eccellenza grazie ad uno splendido doppio salto in avanti dopo qualche anno di oblio, il club di piazza Erasmo Pistolesi sta faticosamente cercando di mantenere possesso della categoria più nobile del dilettantismo laziale per potervi prender parte anche nell’anno in cui festeggerà i suoi primi cento anni.

Un traguardo complesso, ma non impossibile, a patto che emerga un impegno massimale da parte di tutte le componenti.

Palla a Corsi, che prenderà ufficialmente possesso della squadra dall’allenamento di domani ma che ha già chiarito ai suoi compagni quale piega dovranno prendere gli eventi, affinchè l’amore dei tifosi caviselli venga ripagato con la moneta desiderata.

A lui che già lo scorso anno sembrava dovesse appendere definitivamente gli scarpini al chiodo per intraprendere il sentiero tortuoso della conduzione tecnica spetterà l’arduo compito di provarci.

 

Christian, la prima domanda che mi viene naturale porti è: sei pronto?

“Sì, alla fine parlando con il presidente e con i ragazzi ho capito che era la cosa giusta da fare.

Nel corso della stagione mi avevano già chiesto due volte di assumere l’incarico, ma non me l’ero sentita, perchè ero tornato a Cave con l’obiettivo di fare soltanto il calciatore.

Ora la situazione è delicata e c’è da dare una mano.

Non resta che fare quadrato e provarci con tutte le nostre forze”.

Già nella passata stagione sembrava che fossi destinato a voltar pagina, calcisticamente parlando.

Come mai questa altalena tra il desiderio di fare l’allenatore a tempo pieno e la passione che ti porta ancora a rincorrere palla ed avversari?

“L’anno scorso fu il Presidente Valentini a Palombara ad indurmi a prendere il patentino da allenatore, perchè aveva intravisto in me delle qualità per svolgere questa mansione.

C’era un progetto che, partendo dalla guida della Juniores, doveva portarmi a diventare allenatore della prima squadra.

Mi ero quasi abituato all’idea, poi per mille motivi lo scenario è cambiato.

A quel punto è arrivata la chiamata da Cave, una piazza alla quale sono fortemente legato, e ho deciso di rimettermi in gioco.

Non è stato semplice alla mia età e dopo dodici mesi di inattività, però la mia condizione era buona e credo di aver dimostrato di poter ancora dire la mia.

Ora che si è aperta nuovamente la possibilità di condurre la squadra, i ragazzi hanno spinto affinchè accettassi e l’ho fatto anche perchè lo dovevo ai nostri impagabili tifosi”.

Questo vuol dire che a maggio dirai basta con il calcio giocato?

“Potrebbe darsi, ma non è detto.

Di sicuro mi darebbe fastidio smettere con una retrocessione, dunque vedremo…”.

Quale Cavese eredita Christian Corsi?

“Il momento non è semplice, questo è poco ma sicuro.

Siamo in una situazione molto complicata, però nutro grande fiducia in questi ragazzi che, nonostante un’età media piuttosto bassa, stanno dando il massimo per questa maglia.

Dobbiamo far leva sul loro entusiasmo e sulla loro spensieratezza.

Nelle prossime settimane affronteremo Cavese e Formia: saranno due crocevia fondamentali per noi”.

Domani condurrai il tuo primo allenamento da player-manager della Cavese.

Quali corde pizzicherai per stimolare la squadra?

“Con i ragazzi ho già avuto modo di parlare, mi sembrava opportuno farlo.

Abbiamo stretto un patto, ma non vi dico di cosa si tratta.

Questo è il momento di essere realisti.

Fino a qualche settimana fa, tutti nell’ambiente parlavano di salvezza diretta, ma questa squadra è sempre stata all’interno della zona-play out.

Se sono preoccupato del ritorno di Colleferro e Roccasecca?

Lo ripeto, noi dobbiamo entrare nell’ottica che molto probabilmente il nostro destino sarà quello di giocarci la salvezza ai play-out.

Adesso concentriamoci sulla gara con l’Arce, perchè un eventuale risultato positivo farebbe assumere alla nostra classifica un volto più incoraggiante”.

Tra i tuoi pregi quale vorresti trasferire alla squadra in vista del rush finale?

“Da giocatore ho sempre cercato di dimostrare con i fatti di essere una persona seria, vogliosa di applicarsi e di far bene, ma soprattutto ho provato a contagiare i miei compagni con la mia determinazione.

Quest’ultima dote vorrei trasmettere ai ragazzi, perchè senza non si va da nessuna parte”.

 

 

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